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c)

I rapporti organizzativi si pongono in via immediata come rapporti

gerarchici. A ridosso dell'operaio sta una molteplicità di figure (da capi e

capetti, al cronometrista, all'addetto controllo qualità, ecc.) con i l compito

di verificare i l rendimento e i l

grado di assorbimento

nello svolgimento del

lavoro.

d)

Frammentazione delle mansioni in mera ripetitività di gesti, movi-

menti e operazioni elementari. Così nella linea di montaggio dove ciò appare

in modo immediato, come anche in altre lavorazioni (macchine utensili, ope-

ratrici, impianti complessi), l a riduzione del processo i n flusso continuo,

disaggregato i n funzioni d i stretta sequenzialità, diventa l a connotazione

principale che, ed è importante notarlo, richiede dal punto di vista del lavoro

qualcosa che è più vicino a l

condizionamento

che al la preparazione pro-

fessionale.

e)

Ciascun posto di lavoro è considerato un'unità. E sempre lò sviluppo

tecnologico realizza condizioni tecniche e impiantistiche sempre più inte-

grate, dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro ci si è fermati alle

tecniche d i organizzazione scientifica de l lavoro d i tayloriana memoria,

tecniche che isolano ciascun posto di lavoro dall'insieme dei posti di lavoro,

riconnettendo ad ogni singola funzione lavorativa un alto grado di prescrit-

tività (mancanza d i autonomia).

Sono queste le caratteristiche che gli addetti ai lavori qualificano come

visione meccanicistica dell'organizzazione del lavoro.

Si rileva, in genere, che

questa struttura dell'organizzazione ha prodotto e produce a tutt'oggi, al di

là dell'incremento della produttività che ha consentito, degli effetti che rallen-

tano i n modo significativo, direttamente e indirettamente, i l r i tmo dello

sviluppo.

Proseguiamo su questa strada e vediamo rapidamente le argomentazioni

del nostro ideale sociologo o di un qualsiasi addetto illuminato ai lavori di

riorganizzazione industriale. I n sostanza i punti centrali sono i seguenti: .

a) La divisione tra le diverse funzioni ha creato una

line

funzionale

e gerarchica che si dimostra rigida dal punto di vista della capacità che ha

ciascun

ente

di modulare il proprio intervento rispétto a condizioni variabili

di produzione. Non solo ma lo sviluppo di impianti integrati rende neces-

sarie funzioni tecniche di direzione e di controllo strettamente coordinate e,

mancando tale coordinamento, le frizioni che si creano tra i vari enti ren-

dono tardivi gli interventi e, in ogni caso, ridotti di efficacia. In ciò si rileva

una carenza della struttura direzionale, ai suoi vari livelli, ad anticipare e

dimensionare in modo elastico i

problemi socio-tecnici della produzione

(25).

b)

L'organizzazione del lavoro operaio di tipo tayloristico è entrata

in contraddizione sia con la tendenza di fondo secondo cui marcia lo sviluppo

tecnologico sia con le condizioni sociali che la rendono oggi inadeguata dal

punto d i vista dell'equilibrio della struttura complessiva. E qui s i mette

generalmente in evidenza in primo luogo i l fatto che le condizioni tecniche

(25) A prescindere dallo sviluppo causale tale affermazione coglie una contraddizione

reale, a questo proposito è utile la lettura di Daniel Mothé,

Diario d i un operaio

della Renault,

Einaudi 1956, dove si dimostra che molto spesso una struttura gerar-

chica sviluppatasi sul tronco dell'esigenza di un rigido controllo sulla forza lavoro

si rivela inadeguata a garantire, in condizioni di tecnologie integrate e a determinati

livelli di produttività, i l funzionamento tecnico di interi reparti.

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