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Gli « aiuti » del Giappone hanno seguito la falsariga della sua pol itica di

«riparazioni ». Tu t t i g l i « aiuti » imper ial ist i sono, naturalmente, invest i .

menti mascherati o credi t i all'esportazione. Data l à

sostanziale

falsi tà del la

terminologia, destinata ad ingannare e confondere, è piuttosto di ff ici le r ior -

dinare i dat i disponibi l i, che sono pertanto r ipor tat i qu i i n chiave cri t ica,

nelle loro dizioni imperialistiche.

Nel 1969, i l dato ufficiale giapponese per gl i « aiuti » (trasferimento d i

risorse private e governative insieme a i paesi sottosviluppati) era d i 1.263

milioni di dol lari (0,76 per cento del GNP), sal iti in seguito nel 1970 a 1.824,3

milioni d i do l l ar i (0,94 pe r cento de l GNP) , u n incremento de l 44 pe r

cento.

Stando alle statistiche uff icial i giapponesi, nel 1969 l'Asia ricevette 1'83,3

per cento del totale dei f lussi degl i aiut i bi lateral i e i l 79,9 per cento dei

capitali pr ivat i complessivamente usci t i dal Giappone.

1.4a. Invest iment i giapponesi nel Sud-Est asiatico

Fino a poco tempo fa i l Giappone aveva investito pochissimo oltremare,

in confronto agl i al t r i principal i paesi capitalistici.

E' importante sottolineare che negli ul t imi anni i movimenti d i capitale

nel mondo sono venut i aumentando mol to p i ù rapidamente dei moviment i

del commercio mondiale. Si aggiunga che f ino al la metà degli anni sessanta

il Giappone ha avuto un costante disavanzo nel la bilancia delle part i te cor-

renti, appena compensato dall'afflusso d i denaro estero. Da al lora, i l Giap-

pone ha trasformato i l disavanzo i n una grossa eccedenza. Come s i spiega

nelle sezioni sul la Corea e su Taiwan, i l capitalismo giapponese ha l e sue

buone ragioni per investire all'estero, ragioni che grosso modo sono venute

a coincidere con le recenti for t i pressioni fatte dagli americani, sia a l ivel lo

monetario che a livello politico, per indurre i l Giappone ad investire nell'Asia

sud-orientale e lungo le coste del Pacifico.

I l Sud-Est asiatico non ha rappresentato un' importante zona d i investi-

menti per l'imperialismo: nel 1967 gl i USA v i avevano solo i l 2,3 per cento

del totale dei loro invesitmenti di ret t i oltremare. Nel 1968 i l Giappone aveva

in quella regione investimenti appena per l a metà del capitale investito i n

America Lat ina (rispettivamente 14 e 26 pe r cento de i suoi invest iment i

esteri).

L'ultimo rilevamento generale (maggio 1971) diceva che de l totale d i

3 mi l iardi d i dol lar i d i investimenti giapponesi, solo un quinto era col lo-

cato i n Asia (Medio Oriente compreso) e che, d i questo quinto, solo una

frazione secondaria riguardava l a costruzione d i impiant i produt t ivi . Non

meno importante, tuttavia, era l a valutazione secondo l a quale p i ù d i 1,2

mi l iardi dei complessivi t r e mi l iardi d i dol lar i era stato invest i to nei due

anni precedenti. Si no t i i l grosso balzo compiuto dall'investimento giappo-

nese nel Sud-Est asiatico nel 1968-1969 — dal 12,8 per cento del totale del

1968 al 31,5 per cento del totale del 1969.

Parlando all'ingrosso, t re sono i fat tor i che hanno inciso i n questo svi-

luppo: l e esigenze interne dell ' industria giapponese; i l grosso cambiamento

nella bi lancia commerciale e nel le riserve giapponesi; e inf ine l e pressioni

politiche esercitate dall'America perchè i l Giappone assuma i n Oriente un

ruolo più importante.

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