Table of Contents Table of Contents
Previous Page  98 / 276 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 98 / 276 Next Page
Page Background

le stazioni radio della resistenza vennero chiuse in Egitto. Membri del Fronte

Popolare e del FronteDemocratico furono cacciati dal Cairo e venne loro rifiutato

il permesso di rientrare. L'Egitto non inviò truppe in Giordania in aiuto di Re

Hussein; lasciò che fosse lui a sbrigare i l lavoro, si dissociò ipocritamente dai

massacri di Amman, ma in realtà l i permise con la sua connivenza. Successiva-

mente,Nasseravrebbepagatocon la vita lo sforzo disperato di tamponare le falle.

Dopo la morte di Nasser

Lamorte di Nasser è stata accolta da una settimana di lutto generale in tutto

il mondoarabo. Alcuni hanno visto in questo una prova della sua popolarità. E in

effetti c'era l'adorazione per il grandeuomo di stato cheaveva ottenuto i l trionfo

sull'imperialismo negli anni '50, realizzando nello stesso tempo una serie di con-

quiste sociali sul piano interno. Ma per un altro verso rivelava i l suo fallimento.

Anzitutto perchè tutte quelle conquiste erano state attribuite alla sua opera, non

aquella del regime, nè al potere ponolare degli operai e dei contadini. In secondo

luogoperchèmostrava quanto grande fosse lo smarrimento dellemasse o, in altre

parole, fino a che punto egli era riuscito ad accentrare nella sua figura tutta la

noliticaarabaedegiziana. La suaprofonda e sistematica sfiducia nel popoloegiziano

haricevuto una tumultuosa conferma nel modo in cui lemassehanno pianto la sua

scomparsa. Proprio nerchè si era posto al di sopra di ogni critica, allemassenon

erapossibile concenire una qualunque alternativa: lui vivente, ne seguirono ogni

zig-zag; lui morto, si sono sentite perdute.

I nrimi novemesi di Sadathannosegnato la continuazione del processo iniziato

nel '66-'67. La sua politica nuò essere rosso modo riportata a tre grandi linee:

realizzare rapidamente i l rafforzamento della borghesia con la copertura di una

demagogianonulista: liquidare le fazioni rivali; compiere ulteriori passi verso

Israele e gli USA. La miplior definizione del primo indirizzo ce la dà la rivista

«Time »: « Le leggi brutali sulla confisca invocate da Nasser per punire i l ceto

medioper la suaopposizionesono statemitigate, e damolte parti si reclama ormai

la restituzione delle proprietà confiscate. Di fronte allamancanza di manager effi-

cienti. Sadat stacercando di creareunaclasse di dirigenti e di dargli coscienzadella

loro funzione » (3).

Ouestoincoraggiamento del settore privato e delle tendenze alla riprivatizza-

zione ha dovuto esserecomnensato con confuse rivendicazioni popolari. Sadat

èostile al « socialismo» e chiede la pace. Non può fidarsi dei miti demagogici

della sinistra. Ha invece rivendicato una nuova costituzionemodellata sul villaggio

egiziano, hapromesso di liberare il pomi° dalle intercettazioni telefoniche e dalla

sorveglianzapoliziesca — in un paesedove solo i ricchi hanno il telefono.

Nellostesso temilo Sadat ha attaccato i suoi opnositori cercando di addossare

adessi la resnonsabilità delle scelte del regime cheNasser aveva instaurato e alla

•cui gestioneSadat stessonveva collaborato. Le purPhe di maggio hanno eliminato

dal potere i dirigenti dell'ala sinistra dell'Unione SocialistaAraba, dell'esercito e

dei servizi di sicurezza. In luglio si sono sanuti i nomi di 23 degli imputati dell'at-

tualeProcesso politico: tra questi Alv Sabri. Labib Shoukheir, Abdle Nohsen

Abul-Nur e Diaddin Daoud. tutti ex-dirigenti dell'Unione: i l generaleMohammad

Fawzi, già comandante delle forze armate egiziane, e Chaarawi Gomaa e Sami

(3) « Time », 17 maggio '71.

96 -