Table of Contents Table of Contents
Previous Page  95 / 276 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 95 / 276 Next Page
Page Background

ziarlo. Nasser nazionalizzò i l CanalePer assicurarsi gli utili della Compagnia. Seguì

l'invasione di Suez.Sebbeneanche gli OSAavesserocondannato l'invasione, questa

aprì la via alla crescente influenza sovietica nel paese.

Gli interessi degli USA in Egitto erano duolici: limitare l'influenza sovietica

econtenere l'influenza egiziana nel resto del Medio Oriente, a protezione sia di

Israele che dell'Arabia Saudita. La natica USA comunoue è sempre stata divisa

tra i filonasserinni e i circoli antiegiziani della guerra fredda ranoresentati da Dulles

edagli ultras filoisraeliani. Tra i l 1950 e i l Piano Rogers del '70 l'influenza USA

in Egitto si era venuta riducendo al tentativo di costringereNasser ad abbandonare

lo Yemen, facendo leva sulle forniture di cereali, e di gettare le basi per un compro-

messocon Israele. Ma esistevasempreuna forte corrente all'interno della leadershin

egiziana, localizzata nella « destra », che favoriva più stretti legami con gli USA.

Essapronendeva per la liberalizzazione economica su basi capitaliste; ed era anche

favorevole a una pace di compromesso con Israele, perchè ciò avrebbe limitato i l

trasferimento di risorse dai consumi alle forze armate diminuendone di conseguenza

il potere politico. I l principale portavoce di questo indirizzo era ed è l'editore del

quotidiano del Cairo « al Abram », Mohammad Havkal. Havkal, pur rimprove-

rando continuamente gli USA nella sui colonna settimanale, ha sempre lavorato

per un accordo più stretto ron gli USA, perchè ciò avrebbe spostato l'asse del

potere verso la « destra » del regime.

La nolitica dei sovietici in Egitto non ha mai preso posizione per l'una o per

l'altra delle correnti. Essi vogliono avere ln sicurezza che i l regime da loro soste-

nuto è solido e continuerà a garantire loro le ngevolazioni di cui hanno bisogno; al

tempo stesso vogliono imnedire al regime di ingolfarsi in avventure (come un

attacco a Tsraele nel Sinni l che possono . comnromettere l'efficacia dell'appoggio

sovietico. La disfatta del '67 è stira una grossa umiliazione per i sovietici, e i l

loro aiuto militare all'Egitto dal '67 in noi è stato diretto a rafforzare la fiducia

degli egiziani, sia per stnbilizznre i l regime

che

nei- impedire ad Israele di fare

quello che vuole a occidente del rnnale. Ma è difficile prevedere se gli egiziani

sarannomai in grado di cacciare gli israeliani dal Canale o comunque di rappre-

sentare una possibile minaccia offensiva per Israele.'

I sovietici si trovano al tempo stesso in una posizione di forza e di debo-

lezza. Si trovano in una posizione di forza, perchè i l regime dipende completa-

mente da loro per la propria sopravvivenza, sia sul piano economico che su quello

militare. Nessun leader egiziano può permettersi d i rompere con loro. Ma si

trovano anche i n una posizione d i debolezza: hanno bisogno che prosegua

il conflitto con Israele perchè l'Egitto continui a dipendere dal loro aiuto,

mavorebbero la pace con Israele per riaprire i l Canale e diminuire le proprie

spese. Inoltre, comeSadat ha recentemente sottolineato, spetta agli americani ripor-

tare la pace nel Medio Oriente, dal momento che hanno i l coltello per i l manico

con Israele; logico quindi che gli egiziani si avvicinino agli USA per cercare un

compromessocon Israele.

La guerra di giugno e le sueconseguenze

La politica egiziana ha quindi tre dimensioni: i rapporti tra i l regime e i l

popolo, la lotta all'interno del regime, e i rapporti tra i l regime e gli altri paesi.

A partire dalla guerra di giugno, si è assistito a un complesso tentativo da parte

di ciascuna delle due correnti interne al regime di muoversi contemporaneamente

93 -