

sicurezza e incoraggiando i sentimenti antisovietici della pepolazione con slogan
del tipo: « I sovietici ci prendono tutto i l nostro cotone, non sono migliori degli
inglesi ». Nello stesso tempo, la destra sfruttava i sentimenti musulmani più della
sinistra, mentre questa sfruttava a sua volta i l problema palestinese per guada-
gnarsi l'appoggio popolare, ma senza però che questa posizione scaturisse da un
autentico sentimento anticolonialista e antiimperialista; serviva semplicemente a
rafforzare i l potere e i l prestigio dell'esercito, in apparenza in vista della guerra
contro Israele, in realtà per assicurare all'esercito maggior influenza e più ampi
privilegi.
Nasseroperava unamediazione tra queste due correnti. I l suo prestigio perso-
nale e la sua rete personale di spionaggio gli garantivano una posizione chiave.
Egli si appoggiava ora all'una ora all'altra corrente e la lotta d i entrambe le
correnti mirava a portare Nasser dalla propria parte. I due principali protagonisti
della recente crisi, Sadat e Sabri, furono ripetutamente silurati e recuperati da
Nasser.Nasser era « al di sopra » delle parti. Ma questa sua posizione di arbitro
non era che una pretesa ideologica che serviva e cementare i l regime. Egli poteva
permettersi di essere i l portavoce delle critiche al regime, alla « nuova classe »,
alla corruzione, alla polizia, e di placare i l malcontento popolare promettendo di
farequalcosa: egli ingannò sistematicamente le masse e servì a dirottare l'opposi-
zione popolare al regime nel suo complesso verso una critica a questa o a quella
corrente, o verso un'immaginario conflitto fra Nasser stesso e i suoi collaboratori
infedeli.
Il regime di Nasser era fin dall'inizio caratterizzato da una profonda sfiducia
nellemasse. Nel giro di unmese dalla presa del potere nel '52, il regime aveva già
giustiziato i capi di uno sciopero a Kafr ed-Dawwar presso i l Cairo. Entrambe le
organizzazioni della sinistra — i comunisti — e della destra — i fratelli musul-
mani — furono falcidiate dagli arresti e dalle torture. Le organizzazioni che ne
presero i l posto furono create dall'alto: l'Unione Socialista, i sindacati, le organiz-
zazioni giovanili. Con la retorica mistificante sul « popolo », esse servirono a
ingannare le masse. Si pensava che ogni questione, ogni difficoltà, fosse risolvibile
rivolgendosi a Nasser. L'Assemblea Nazionale venne istituita per applaudire deci-
sioni già prese. Dopo la guerra di giugnoNasser annunciò la creazione di una milizia
popolare, ma questa milizia non è mai stata organizzata: i l regime aveva paura
di consegnare le armi nelle mani del popolo.
Rapporti internazionali
Un regime edificato su queste basi ha bisogno dell'aiuto straniero, per i
piani di sviluppo e per i l surplus addizionale necessario per far funzionare l'appa-
rato statale. Nei primi anni, i l regime di Nasser era ben disposto verso gli USA.
gli USAelaborarono i l piano per la riforma agraria del '52 e convinseroNasser ad
assumere ufficiali di polizia ex nazisti piuttosto che americani, in modo da non
suscitare risentimenti antiimperialisti ( 2 ). Ma la politica economica e militare del
regime lo mise ben presto in conflitto con l'Occidente: in particolare, i l progetto
della diga di Assuan rappresentava i l tentativo di sviluppare l'economia egiziana
al di fuori di ogni controllo imperialistico, per cui l'Occidente si rifiutò di finan-
(2) Miles Copeland,
The Game o f Nations.
uopeland, ex agente della CIA che ha lavorato
come consigliere d i Nasser, fornisce un quadro interessante delle interferenze americane
in Egitto negli anni 50.
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