

conFormosa. Le compagnie giapponesi si sono affrettate ad accettare i 4 principi
enunciati da Chou En-lai nel 1970: gli investimenti a Formosa sono cessati comple-
tamente; e le principali compagnie giapponesi, come la Toyota, hanno annunciato
che intendono lasciare la Corea del Sud ( anch'essa interessata dai 4 principi di
Chou). A i funerali dell'ottuagenario leader della corrente filocinese dell'LDP
Matsumura, celebrati a Tokyo alla fine di agosto, i l premier Sato si è pubblica-
mente umiliato davanti a 4.500 persone, accostando il capo della delegazionecinese
la prima volta nella sua vita che si degnava di fare una cosa del genere.
I piani di Nixon hanno letteralmente scombussolato il governoSato. La coster-
nazioneche regnava nella suacompagine era evidente — e particolarmente dannosa
in un paese dove le manovre di corridoio contano tanto. Per di più Sato si è
visto costretto a confessarepubblicamente la propria mortificazione per essere stato
avvisato dellamossa di Nixon con soli 3 minuti di anticipo. I l primo ministro di
un altro paese non avrebbe probabilmente dato tanta pubblicità al proprio disap-
punto. CheSato sia stato costretto a farlo dà la misura della suadisperazione: dopo
aver puntato tanto su di una collocazione strategica così serYilmente filoamericana,
senon avesse riconosciuto pubblicamente di essere stato umiliato si sarebbe trovato
in una situazione anche peggiore.
Nixon e Kissinger devono senza dubbio essersi resi conto che una delle cose
principali cheavevano in comunecon i dirigenti cinesi era il timore del Giappone. E'
difficile immaginare effetto traumatico più grande di quello prodotto in Giappone
dalla preannunciata visita di Nixon aPechino. Ciò perchè il Giapponehabasato tutta
la sua politica successiva all'indipendenza sulla graduale espansione politico-econo-
mica, con Formosa e Corea del Sud quali parte dell'anello più interno del nuovo
impero giapponese. Grossi quantitativi d i capitale giapponese ( appartenente ai
gruppi più potenti) sono affluiti in Corea e a Formosa, sotto forma sia di prestiti
sia di investimenti, e l'industria giapponese non è affatto nelle condizioni di poter
abbandonare i. propri prestiti e investimenti senza lottare. La logica conseguenza
della visita di Nixon è che Formosa sarà liberata entro breve tempo: questo
assesterà un colpo ben più tremendo al capitalismo giapponese che non a qualsiasi
interesseamericano. soprattutto; Nixon viene a colpire i l Giappone nel momento
estremamente delicato in cui l'industria giapponese è impegnata in un vasto piano
di trasferimento di impianti industriali dal Giappone alla Corea e a Formosa,
sia per eludere i l movimento ecologico giapponese sia per sfruttare la manodopera
menocara di queste regioni. Vale la pena di notare che nei numerosi colloqui da
lui avuti di recente con visitatori occidentali, Chou, in armonia con i 4 principi
enunciati l'anno scorso, è ritornato con insistenza sul ritiro di tutte le truppe ameri-
canedalla Corea.
Durante il mesed'agosto la posizione del dollaro si è enormemente indebolita.
Il 12 agosto gli americani hanno annunciato di aver prospettato al Giappone l'even-
tualità di un grosso « processo» davanti al GATT se non avesse allentato le sue
restrizioni all'importazione. I l giorno seguente ( 13agosto) i l governo giapponese
haannunciato un ulteriore sveltimento del suo programma di riduzione dei dazi
sull'importazione, giustificando esplicitamente questa misura come un mezzo per
evitare l a rivalutazione dello yen. ( Nello stesso tempo, significativamente, i l
governogiapponese ha annunciato che avrebbe abbassato i dazi su quasi tutte le
importazioni dalla Cina, per allinearli con le riduzioni del Kennedy Round, che
non erano state applicate alle esportazioni cinesi). Nei giorni immediatamente
successivi si è scatenata una vera e propria campagna antigiapponese nei mass
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