

profondedellasuastoria. I tempi diquestacrisisonolunghi,manoneterni.
Possonoessereresimoltopiù lunghi propriodallastrategiadeicompagni
cinesi.Equestoèunrischiogrossononsoloper noi,maancheper loro.
Ladiplomaziacinesepuòancheprocederedisuccessoinsuccesso,inesora-
bilmente,finoallavittoria finale.Manullagarantisceche inquelmomento
nonsiasolo
laCina
a
vincere,
maanche
ilcomunismo.
Nelfrattempopotrebbe
essersiverificataunafrattura tra leduecose(11).
Noncredochelapoliticaesteracinesesia, ostiadiventando,unapoli-
ticacontrorivoluzionaria.Credochelosia
di fatto,
inmolteoccasioni
(12),
per
unasceltadrammaticamenteconsapevoledeicompagnicinesi,dovutaalle
contraddizionirealicheloroenoi ci troviamodi fronte.Dovutaanche,temo,
aincertezzeteoriche (la teoriadell'imperialismo,quelladelleborghesiena-
zionali) e ainformazionierrate, insufficienti,unilaterali sullasituazionedi
classeneivaripaesidelmondo.Ancheperquesto il nostrocompitoèquello
di
comunicare,discutere, criticare; noncerto di giustificare,aspettare o
tacere.
(11)Dopochequestoarticoloerastatoscritto, « IlManifesto»hapubblicatoindue
puntate(8-9settembre) latraduzionedi unarticolodelComitatoprovincialedello
HupehdelPCC,dal titolo
Unire ilpopolo,sconfiggereilnemico,
apparsoin«Ban-
dierarossa>)epoinella«PekingReview».L'articoloèuncommentoaunoscritto
diMaodel1940,
Sullanostrapolitica,
incuisiaffrontava ilproblemadellealleanze
•esisostenevache ènecessario« farusodellecontraddizioni,conquistare i più,
lottare•contro i pochiesconfiggereinostrinemiciunoauno»,eancora,«trarre
profittodatutte [le] lotte,conteseecontraddizioninelcamponemicoevolgerle
controil nostronemicoprincipaledelmomento».Diquestecosesiamoormai tutti
convinti:costituisconounodegliinsegnamentifondamentalidelmaoismo.Mail
problemarestaquesto:chideveessere,oggi, il soggetto deltipodistrategiadelineato
daMao?DeveesserelaCina(o
solo
laCina),oppuredeveessereil fronteinterna-
zionaledeglioppressi e sfruttati, e delleloroorganizzazionirivoluzionarie?Nella
primaipotesi,questaripresastoriograficadelperiododiSian,delfonteunitoanti-
giapponese,della«nuovademocrazia»,ecc.,nonèsufficienteaeliminareunpericolo:
chei successidellaCinapossanononsolononidentificarsiconquellidellarivolu-
zionemondiale,maaddirittura inalcunicasiostacolarli.
Cisonopoialtredueosservazionidafare:1)Unacosaeraparlare,nel1937enegli
annisuccessivi,sullabasediun'analisidelleclassiinCina,diunfronteunitodelle
forzeantimperialistecinesi,sottol'egemoniaproletariagarantitadal.PCC.Allora
sitrattavadiconquistareaunatappadeterminatadelprocessorivoluzionariocinese
quele
classi
che,per lalorosituazioneoggettivaesoggettiva,eranodisponibilia-un
fronteunito.ParlareoggidiLuifronteunito a livellointernazionaleè altracosa,
assaipiùcomplessaechesiprestaadequivoci: il primodeiqualièchegli interlo-
cutoridiquestanuovapoliticadellealeanzesianodeglistati, enondelleclassi.
2)Quantoall'articolodi «Bandierarossa»,tutto fapensarechesiastatoscrittoin
vistadiunadiscussioneinternaalPCCriguardoallerecentiiniziativedellapolitica
esteracinese. Insostanza,essocontieneuninvitoanontrascurarela«flessibilità»
eaguardarsidaglioppostipericolidegliopportunismi di destrae, soprattutto,
disinistra.
(12)L'ultima, inordineditempo,sistaprofilandoinquestigiorni,conl'annunziodiun
viaggioaPechinodiHailéSelassié,lacui«influenza»suigovernididestraafricani
interessaevidentementei dirigenticinesi.Chequestiultimisisianoimpegnatianon
fornirealcunappoggioal Fronte di Liberazionedell'Eritreasaràprobabilmente
un'invenzionemaliziosadellastampaborghese.Maduecosesonocerte: 1) chea
pochipersonaggiscreditaticome ilNegusNeghestiècapitatodi faredelturismo
V.I.P. aPechino;2) che i guerriglierieritreinonsarannoparticolarmentelieti di
questoviaggio.
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