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(« capitale » come rapporto di produzione) possiede «decisivi mot ivi di s u i ,

riorità » rispetto a quella forni ta « dalla maggior parte degl i economisti sia

durante i l periodo classico, sia durante i periodi neoclassici e contemporaneo)>

(capitale come (<mezzi di produzione prodotti »); 2) l'identificazione compiuta

da Marx d i borghesia e « capitale » è tuttavia inaccettabile ( s i può avere i l

secondo senza l a pr ima) ; 3 ) i l « capitale » non comporta sfruttamento (« è

neutro rispetto ad esso »); 4) nè può essere at tr ibui to al lo sfruttamento « la

condizione di massima estraniazione in cui i l lavoratore si trova nella forma

tecnicamente p i ù avanzata del capitale », cioè « nella macchina del la grande

industria ». I n questo saggio, in realtà, Napoleoni cerca di dimostrare che, nel

compiere l a sua operazione d i « ricostruzione teorica », sfugge all'economia

'volgare'. Cercherò invece d i mostrare — ed i l compi to mi sarà, spero, faci-

litato da quanto detto in precedenza — che invece egli vi ricade pienamente.

I l fat to che egli si serva, ancora una volta, d i frasi d i Marx interpretandole

in modo, a mi o avviso, deformato, non f a che rendere ancora p i ù parados-

sale ( o più triste) l a conclusione della sua traiettoria teorica.

Già i l modo i n cu i i l problema viene formulato (punto 1) contiene, a

me sembra, almeno t re inesattezze che, per brevità, m i l imi t o ad elencare:

a) i l f a t t o che c i ò che distingue Ma r x dagl i a l t r i economisti i n tema d i

«capitale » sia un semplice problema d i definizione; b ) i l fat to che si possa

attribuire l a stessa nozione d i « capitale » ag l i economisti classici e ag l i

economisti neoclassici o marginalisti; c) i l fat to che si attribuisca agli econo-

misti marginal ist i l a definizione d i capi tale come « mezzi d i produzione

prodotti » (quando gran parte delle incoerenze formal i delle teorie margina-

liste nascono, come ha mostrato Sraffa, propr io dall 'aver ignorato la conse-

guenze che derivano da l fat to che i mezzi d i produzione sono essi stessi

prodotti). Mi sembra necessario sottolineare ancora una volta che l'economia

classica va distinta, come f a Marx, dall'economia 'volgare' ( i l che po i non

impedisce a Mar x d i analizzare g l i elementi 'volgar i ' present i nel la stessa

economia classica).

Ma vediamo come Napoleoni sviluppa i l suo discorso. Egl i comincia con

l'osservare che l a definizione « n o n marxista» e i n part icolare d i B5hm

Bawerk mette i n luce due elementi important i : i l fat to che « in v i r t ù del la

sua

razional ità

» l 'uomo « produce i n modo indi ret to, ossia mediante l 'uso

di strument i da esso stesso prodot t i », e i l fat to che la produzione indi ret ta

dà luogo « a ciò che oggi chiameremmo sovrappiù » (pag. 171). (Qui c'è sia

una confusione che un'ambiguità: una confusione perchè propr io quando si

introduce l a categoria del sovrappiù si rivela l ' impossibi l ità d i porre B5hm

Bawerk accanto a Ricardo, un'ambigui tà perchè Napoleoni non chiarisce

che Bi ihm Bawerk non afferma soltanto che la produt t ivi tà del lavoro è i n

relazione con i mezzi d i produzione, i l che è perfettamente ovvio (e non c'è

bisogno d i ri farsi , come egl i fa due righe p i ù sotto, a Sraffa per asserirlo),

ma che quanto più « indirett i » sono i metodi d i produzione ( l '« intensità d i

capitale ») tanto maggiore è l a produt t ivi tà ( o i l prodot to complessivo, per

una data occupazione). L'allusione a Sraffa in questo contesto diventa al lora

del t u t t o ingiustificata poichè c i ò che Sraffa ha dimostrato è, f r a l 'al t ro,

l'impossibilità di stabilire in generale, sulla base di una teoria non contraddit-

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