

Miihsame Landauer si sonoincautamenteimpegnati in un'impresadisperata, ave-
vanoanche il coraggioper farlo. Ernst Niekisch, che haconosciutobene tutti e
treecheeraun rigidoprotestanteprussianolontanissimodal loroambientee dalla
loromentalità, ne parla nellesuememoriecon il massimorispetto. E se Toller
nonsi fossenascostol'avrebberoammazzatosubitocomeLandauer. La condanna
relativamentemitepronunciatanei suoi confronti si devecerto al fattocheera un
borgheseechesi eracreatoqualchefama in ambientiborghesiottenendo la solida-
rietàdi uominicomeMaxWebereThomasMann.Maquestononloavrebbesalvato
sefossestato trovatosubito,e del resto egli di questo si resebenissimoconto e
loaffermòesplicitamenteal processo.
Fuforse la primavoltacheun intellettualeborgheseprocessatoper fatti rivo-
luzionarisottolineò edenunciò il privilegioche gli era riservato di fronte ai com-
pagniproletari. Ma Dorst non ci vedenaturalmente altro che invidiapersonale
perLeviné e lo fa interromperedallesolitegrida di «Commediante! » e « Cattiva
letteratura! », tanto a lui nonpuòcapitare di sicuro di trovarsi in unasituazione
simile.SecondoDorst, Toller volevaesseretrattatocomegli altri militanti non
comeegli affermò — per ribadire la suasolidarietàcon la classe di cui aveva
•abbracciatolacausa,cioèperchè lamorteavrebbedefinitivamentecancellato lesue
originiborghesi, ma perchè la mortesarebbestata l'estremacommediacon cui
l'eternocommedianteavrebbepersuasosestessoe gli altri diessereunaltroLevinè.
Certo,essendosopravvissuto, Toller hacontinuatoa fare l'intellettuale e a frequen-
taregli ambientiborghesi,ciòcheperDorst è un'altraoccasionepersbeffeggiarlo.
Quandoinserisce la scena
dell'UomoMassa,
unadidascaliaindicache il pubblico
borgheseapplaudefreneticamente.Quando fa leggerea Toller in esilioaNewYork
unpassodelle suememoriemette un'altradidascalia per dire che delle donne
dell'altasocietà gli chiedonoautografi. Maquestochesignifica?AncheBrecht fu
edè applaudito dal pubblicoborgheseche egli odiava, e Dorst dovrebbesapere
che i l commediante•èsempreapplauditoanchequandodice veritàscandalose,
poichèquestoavrebbedovuto per l'appuntoaccadere al suoFileinone.Senonchè
quodlicet Jovinon licet bovi.
Dorsapuòdichiarare di infischiarsenedellacompo-
sizionesocialedel suopubblico,mentre Toller pretendeva di essereun rivoluzio-
narioequindiavrebbedovutorecitaresolodavanti a unpubblicopopolare,precor-
rendoDario Fo. Gli applausi dei borghesi lo squalificavano.Per .Dorst un rivolu-
zionarioo écomeLeviné o è unbuffone. I l 'vecchiogesuitaBidermann, tanto più
democratico,sapevache la fede devecontareanche e soprattutto sui dilettanti,
enonsolo sui professionisti di cristianesimo di serie A comeApollonio. E che
i dilettanti, borghesi omeno, nonse la cavino tanto facilmente, non lo dimostra
soltanto la storia di Filemone. Toller, dopoaver scontato i suoi cinque anni di
fortezza, si è suicidato in -esilionel 1939, unodei molti chenonhanno retto alla
tragedia.Landauersappiamocome è finito.. Masam, appena in libertà, è stato
presodai nazisti, rinchiuso in campo di concentramento, torturato emassacrato
giànel 1934; Niekisch è stato in penitenziario dal 1937 al 1945 e ne è uscito
completamentecieco. Brutti tempi per i commedianti.
Veniamoora a Leviné, l'idolo di Dorst. Certo, questoprofessionistadella
politicanon èparagonabileadApollonio, le suequalità intellettuali e mordi sono
fuori.discussione, ed esse'emergonopienamentedalla suaesemplareautodifesa.
Nè è dubbiochecomecapacità e coerenzapoliticavalessecento Toller. D'altra
parteDorst — a differenzadell'operaio intervistatoda « Kiirbiskern»chediceva
«Leviné, quello sì che ce l'avrebbe fatta » n o n si illude chequestequalità
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