

atteggiamento è che Toller in fondocredevanelle rivoluzioni solo a patto che
fallissero. Per deriderlo,Dorst ha inseritonelsuodramma lascenadi
UomoMassa
(scrittopocodopol'esperienzamonacense) in cui laDonna,cherappresenta le idee
dell'autore,protestacontrol'Innominatochevuoleliberarladallaprigioneuccidendo
unguardiano: ella nonvuoleunarivoluzionecheperpetui la violenza (7). Inoltre
egli ha utilizzato il passodelleMemorie di Toller in cui costui, inorridito, va a
vedere le vittime del liceo Luitpold e deprecal'accadutoprofetandosciagure e
rappresaglie.Altrettantoopportunamente egli riporta il giudizio di Max Weber
suToller alprocesso— « Dionellasuacollera l'ha trasformato inuomopolitico»
cuiToller replicò: « NonDio,maanchele lezioni delprofessorWeber ».Questo
èanzi unpuntocentraleper capire l'ideologia di Toller. Coscientemente omeno,
egliaveva fattopropria l'antitesiweberiana tramoraledell'intenzione emoraledel
risultato,chestabilisceunadicotomia tra profeti esantidaunapartee
Realpolitiker
dall'altra ( o tra Cristo e Machiavelli, comedirebbe i l weberiano da strapazzo
Prezzolini), laddove la verapolitica è quellachetende sì a ottenere un risultato,
manonastraemai dal valore e dal significato di questorisultato,desumendoda
essi, e non già dallasemplicevolontà di vincere, la motivazionedella scelta dei
mezzi atti a conseguirlo.Questo valeanche per la faccenda del liceo Luitpold.
Toller, che è il rappresentantedellamoraledell'intenzionecadutonellapolitica
questoèquelchevolevadireMaxWebercon lasuafrase—, haorroredelsangue
eteme le rappresaglie.Leviné, cheneldrammadi Dorst rappresenta lamoraledel
risultato, loderideperchèsi impietosiscesullasortedi pochi.reazionari (quasi tutti
membridella
Thule-Gesellschaft,
un'associazione di estremadestra da cui era
uscitol'assassino di Eisner) e nonpensa al sanguedegli operai che si versa e si
verserà.Tuttavia Levinéha ragionesolo in parte,poichèse è veroche le vittime
nonmeritavano troppacompassione e Toller aveva torto di preoccuparsi delle
rappresaglieche ci sarebberostatecomunque (le vittime del « terrorerosso» si
faprestoa inventarleanchesenonci sono), l'esecuzionesommariaerastataegual-
menteungraveerroreperchècompiutaperdisperazionee per impotenza, di fronte
allacertezzadellaprossimarepressione, e un atto di questogenere è un atto per
eccelenzaimpoliticochediscreditasemprelapartepoliticachelocompie,aprescin-
dereda qualsiasiconseguenzaimmediata, e questo lo sapevanobene gli undici
controrivoluzionari,cheaffrontaronocoraggiosamente lamorte.
Dorst è dunqueallievo di Max Weber nonmeno di Toller, soloche lui è
per lamorale del risultato e non per quelladell'intenzione, è per Levinécontro
Toller, comeemergechiaramente dal dramma e dalla notaappostagli. Leviné è
ilRobespierredellasituazione, l'unicochefecequalcosadi concretomentregli altri
eranoinsulsichiacchieroni,e i borghesi,chelosanno, locondannanoamortementre
cercanoattenuanti per Toller, che in fondo è unborgheseinnocuo, un figliodella
loroclasse, anche se egli vorrebbe inveceesseregiustiziatocome Leviné per
emularloalmeno inmorte,poichè,diceDorst, « Toller invidiaLeviné fin daprin-
cipio,Levinérestasempre la figurapiùgrande».
Dunque, Toller tutto nero e Leviné tutto bianco, il letterato non può che
invidiare il realista.Cominciamocon il primo. Un operaiomonacensecheaveva
vissutoquell'epoca, intervistatonel 1969daunredattoredellarivista«Kiirbiskern»,
( 7 ) Si puòosservareche il comportamentodellaDonna è comunquepiùsimpatico eprogressista
•
di quello del protagonista di
Libertà per Clemens,
che si adatta tanto bene alla prigione
danon volerne più uscirequandopotrebbe farlo senzabisogno di ammazzarsecondini.
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