

teorica e del r i torno al la prassi; pr incipio che permette, qu: come ovunque,
l'espressione e l a liberazione del la creat ivi tà del le masse e l 'abbatt imento
dei cr i ter i economici borghesi, che nei l ibr i , ma solo nei l ibr i , sembrano avere
una val idi tà assoluta, ma che al d i fuor i d i una cul tura costruita per perpe-
tuare i valori di un sistema, dimostrano, sotto un manto di scientificità, tut ta
la l o r o val idi tà puramente ideologica e mistificante. I l capi tal ismo crea i
suoi model l i per coprire la sua anarchia e pretende d i impor l i i n ogni luogo
e i n ogni situazione storica, giust i f icandol i su l l a base d i una costruzione
logica, l a cui correttezza nessuno discute, fondata però su premesse ideolo-
giche che non hanno nul la d i scientifico.
Ecco i l momento centrale che uni f ica t u t t o : l a creat ivi tà del le masse,
la pol i t ica, l 'uomo ne l suo complesso. Ogni cosa, iniziativa, presa d i posi-
zione, organizzazione è subordinata a queste t r e espressioni del lo stesso
principio. Non si potrà mai giungere al control lo del produttore sul prodotto,
lasciando l o slogan i n termini astratt i e costruendo i l modello sul la base d i
criteri che si ritengano comunque val idi e che, i n realtà, lo sono solo al l ' in-
terno de l modo d i produzione capitalistico.
Questo spiega l a meraviglia, l o stupore, se non addi r i t tura l a cr i t i ca
del visitatore occidentale di forrnazione marxista, dà fronte al fenomeno del-
l'inesistenza dell'obsolescenza delle macchine e del grande dispendio d i ener-
gie per ricostruirle, dar loro una nuova funzione, inventarne di nuove, quando
sarebbe p i ù semplice, p i ù naturalmente
economico,
acquistarle dal la fab-
brica d i macchine utensi l i.
Ci s i dimentica che i n Cina s i f a -quotidianamente l a « critica dell'eco-
nomia pol i t ica ». Al l ora è impossibile, f r u t t o d i una visione borghese de l
mondo, valutare anche positivamente, ma separate l e une dal le al t re, l e
diverse espressioni di un processo che, con la progressiva erosione dei valori
borghesi, tende all'acquisizione d i nuovi valor i alternativi.
Non ci si propone d i distruggere l ' impresa per costruire un'impresa 'più
umana. I l vecchio discorso ri torna: nul la sarebbe più deviante di una descri-
zione del socialismo, del la proposizione d i un modello, quando i l problema
primario r isul ta essere quel lo d i el iminare t u t t i g l i strument i attraverso i
quali i l model lo potrebbe r i t rovare l a v i a per ricomporsi.
Lo studio del le opere fi losofiche de l Presidente Mao non a caso viene
fatto i n fabbrica, come nelle scuole e nelle campagne e i n famigl ia; mentre
si abbatte l a concezione d i una cul tura strumento d i privilegio, immediata-
mente s i verificano nel la prassi del la produzione e del la rivoluzione i pr in-
cipi fondamental i del la scienza del proletariato.
Ecco che al lora risul ta chiarito i l processo che condurrà al superamento
della divisione del lavoro e viene compreso sia i l trionfal ismo d i una visione
che la considera nei termini d i un problema già risolto, .sia i l moral ismo d i
una concezione r idut t iva che, schematicamente, avverte solo l'esigenza d i far
provare agl i intel let tual i l a durezza de l lavoro manuale; visione che nel la
sostanza non ammette alcuna possibilità d i riscatto per i lavoratori manuali,
deStinati semplicemente a forni re u n esempio del le condizioni che conse-
guono a l rappor to d i sfruttamento direttamente subito.
L'intellettuale non deve diventare operaio: sono l a classe operaia, e l e
masse popolari che acquisendo gl i strumenti che erano privilegio degli intel-
lettuali, pot ranno di r igere effettivamente i l processo rivoluzionario, scon-
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