

Francesco Fenghi
ECONOMIA DI TRANSIZIONE
ESUPERAMENTO DEL « MODELLO SOCIALISTA » IN CINA
Lo spunto per queste note, ol t re al generico interesse che già da alcuni
anni c i aveva indot to a studiare l a problematica dell'impresa, è nato i n un
recente viaggio nella Repubblica Popolare cinese che ci ha permesso d i veri-
ficare e chiarire mol te delle nostre ipotesi d i lavoro e dal la let tura dei p i ù
recenti lavori d i Charles Bettelheim ( i n particolare,
Calcul rconomic et For-
mes de Propriété,
Maspero, Paris 1970, ora in traduzione italiana presso Jaca
Book, e la polemica che lo ha opposto a Sweezy sulle pagine del la « Montly
Review » [vedi la ora i n Let tres su r quelques problèmes actuels d u socia-
lisme,
Maspero, Paris 1970]). E' meri to d i Bettelheim infat t i aver riproposto
nei suoi t ermi n i rea l i i l problema dell'economia d i transizione, abbando-
nando i l vecchio discorso fondato sull'analisi delle forme economiche e delle
forme giur idiche e sul la tradizionale al ternat iva piano-mercato. Mer i t o d i
non poco conto, se s i pensa al la chiusura del mondo accademico e a una
dimensione, d i cui sono partecipi anche i p i ù accreditati teor ici del marxi-
smò, che esclude qualsiasi discorso che non s i proponga l'elaborazione d i
un model lo astratto, perciò stesso statico e inuti l izzabi le per un' interpreta-
zione corretta di qualsiasi realtà fenomenica, in particolare di una realtà, co-
me quella cinese, nella quale i l r i f iuto dei tradizional i cr i ter i economici bor-
ghesi è p i ù evidente e radicale.
Si sente spesso di re che l 'analisi d i Bettelheim presenta l imi t i e lacune
e ha gravi di fet t i d i grossolanità. Ma propr io questa grossolanità, i n quanto
riflesso dell'esigenza d i porre un problema d i fondo e l a consapevolezza d i
rinunciare a l r igore formale e a l discorso concluso (caratteristica peral tro
dei suoi precedenti lavor i ) i n favore d i un'apertura d i una discussione che,
come marxist i e mi l i tant i pol i t ici , non possiamo esimerci dal l 'affrontare, è
i l mot ivo che c i ha avvicinato con p i ù interesse al la tematica affrontata da
Bettelheim. Teniamo poi conto del fat to che, da comunista consapevole, che
scrive per dare un contributo al la soluzione dei problemi delle masse popo-
lari che lottano per i l socialismo e non si rivolge quindi alla ristretta cerchia
dei suoi colleghi accademici, Bettelheim s i r i f iuta correttamente d i porsi i l
problema del la costruzione teorica del model lo socialista.
Quando s i vogl ia affrontare l 'anal isi del la real tà cinese i n termi n i co-
strutt ivi bisogna escludere due t ipi di approccio entrambi scorretti e devianti.
L'uno, p i ù dichiaratamente borghese, ma non per questo estraneo al la pub-
blicistica marxista, restringe i l discorso alla rivoluzione culturale proletaria o
ai germi che i n passato s i possono individuare del la stessa, e l a presenta
come una grande ribel l ione d i massa di ret ta essenzialmente cont ro l a ine-
vitabile degenerazione burocrat ica de l par t i to e del lo Stato pe r l a restau-
razione del le l iber tà del l ' individuo; nessuno sforzo è compiuto pe r indivi -
duare i contenuti specifici e le discriminanti d i fondo, per cui la Cina appare
come un fenomeno straordinario e lontano, considerato irripet ibi le, vuoi nei
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