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li incrimina e l i punisce, vi è chi si serve del delitto così punito e chi canta

le lodi dell'intera operazione. Bisogna allora che nel coro nessuno stoni e

che tutto appaia quello che non è: una serie di misure perfettamente legali,

messe in atto con decisione e convinzione. Si tratta di una commedia con

molte parti e molti attori, dunque, legati da una ferrea omertà al copione.

Solo che codesia omertà è venuta meno e vi è chi recita a soggetto. Fuor di

metafora vi è anche f ra chi commette i l delitto la spia, f ra chi fornisce i

mezzi l'incerto, e più avanti fra chi cerca i colpevoli chi li vuol cercare davve-

ro, e fra chi incrimina e punisce colui che non si fa strumento della macchi-

nazione e infine chi, chiamato a cantare le lodi della operazione del regime, non

è sempre disposto a farsi dirigere a bacchetta. Tutti costoro sono investiti dal

vento della lotta di classe e tranne i fedelissimi incorreggibili molti già non

sono più disposti a « morir tacendo ». A tutti costoro non può essere affidato

alcun compito, da soli essi non potranno i n alcun modo far divergere l a

rotta del nemico d i classe. Le organizzazioni rivoluzionarie, però, devono

assumersi i l carico di favorire i l ripensamento, l'incertezza, i l dubbio sulle

funzioni che oggi poliziotti, magistrati e giornalisti sono chiamati a svolgere;

e di utilizzare spie e confidenti che lavorano nell'altro campo meglio che per

il passato. Non si possono lasciar cadere ne i grandi esempi di illegalità ne,

tantomeno, la quotidiana infinita serie di piccole illegalità e di piccoli soprusi.

Uno scandalo 'democratico' al giorno: ecco una campagna politica che non

può essere lasciata nelle mani dei democratici ma deve essere condotta con

la necessaria fermezza solo da avanguardie rivoluzionarie legate alle fabbriche,

alle campagne, alle scuole.

Con tutto ciò non si sarà ancora fatta la rivoluzione: ma senza tutto ciò

non si imparerà mai a farla. Dopo l a prova generale del processo del 25

aprile, se al la fine d i quest'anno Valpreda verrà condannato e niente s i

muoverà e tutti cercheranno solo di svignarsela, la situazione politica gene-

rale i n I tal ia sarà tornata indietro di molti anni e bisognerà ricominciare

daccapo in condizioni di netta inferiorità. Ci accorgeremo allora che questi

quattro anni sono passati invano e che siamo stati

tutti

sconfitti. Certo la

lotta d i classe continuerà perchè continueranno ad esistere l e classi. Ma

questa è la consolazione del meccanicista volgare e non del materialista: a i

meccanicisti rimarrà la consolazione, ai materialisti i l compito di imparare

la lezione.

Giuliano Spazzali