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Confrontando la Realtà con lo Schema capitalistica 'puro', infatti, Napoleoni

trova nella prima due caratteristiche che contrastano con i l secondo: 1) i l

capitale non ha investito l'intera economia mondiale, « chè anzi ha lasciato

fuori dal processo accumulativo l a maggior parte della popolazione del

mondo» ( « gli esclusi ») ( un modo un po' eufemistico di alludere all'im-

perialismo); 2 ) nelle economie capitalistiche « la produzione è indirizzata

sistematicamente verso i l soddisfacimento di consumi superflui, artificiosa-

mente indotti » dal capitale.

Secondo Napoleoni, l a sopravalutazione delle capacità della borghesia

discende, in Marx-Napoleoni, dal fatto che egli ha rappresentato i l processo

di accumulazione gestito dalla borghesia mediante lo Schema capitalistico

'puro'. Ma, sostiene Napoleoni, i l fatto che nella Realtà si rilevi la seconda

delle due caratteristiche ricordate, (presenza di consumi « indotti ed opu-

lenti »), non è affatto casuale, perchè essa è anzi una

condizione necessaria

per i l funzionamento stesso delle economie capitalistico-borghesi (da distin-

guere, come vedremo, dalle economie capitalistico-proletarie: è ad esse che

si attaglia lo Schema capitalistico « puro »). Nè è casuale che si rilevi la

presenza della prima caratteristica (mancata estensione sul piano mondiale

del processo di acoumulazione) perchè essa in realtà discende dalla seconda.

L'errore di Marx-Napoleoni consiste quindi, secondo Napoleoni, nel non

aver visto che il « carattere intrinsecamente privatistico » della gestione bor-

ghese del processo di accumulazione è destinato non solo a far fallire, ma a

minare addirittura sul nascere l'espletamento della « missione » storica della

borghesia (massima ed efficiente accumulazione). Di qui la necessità, per

Napoleoni, d i una Rivoluzione Immediata, mentre Marx-Napoleoni, ignaro

e fiducioso, attende, per fare la rivoluzione, che la borghesia termini di esple-

tare efficientemente il suo compito. Infatti: 1) in un mercato privatistico, gli

investimenti non possono superare una certa quota della domanda comples-

siva, altrimenti, perdendosi l'orientamento che i l consumo fornisce al le

decisioni di investimento, il rischio connesso ad ogni singola decisione sarebbe

così elevato da scoraggiare l'accumulazione (7). Infatti, in questo mercato, il

coordinamento delle decisioni di investimento avviene,

ex post,

attraverso i

prezzi, a loro volta influenzati dalle decisioni stesse (« anarchia del mercato

capitalistico »).

2) Ma allora « la riduzione [propria delle Schema capitalistico 'puro']

del sistema sociale alle due classi fondamentali: l a borghesia e i l proleta-

riato, e la riduzione di esse alle loro rispettive funzioni essenziali, cioè l'accu-

mulazione di tutto il plusvalore e la coincidenza del salario con la sussistenza

non si sono di fatto verificate, nè potevano verificarsi perché, come Malthus

sia pure confusamente aveva intravisto, un'economia capitalistica, gestita

privatisticamente mediante i l mercato, ha bisogno, per poter funzionare, di

consumo improduttivo, e genera questo consumo dal proprio seno nell'a

misura in cui le occorre,

anche se la mancanza di autoregolazione, che è

tipica di tale economia, non consente

che questa essenziale condizione d i

( 7 ) Questo punto è stato maggiormente sviluppato da Napoleoni i n « Rivista Trime-

strale », n. 2 e 3, e Introduzione a

La teoria dello sviluppo capitalistico

di Sweezy

e altri, Boringhieri, Torino 1970. Si veda anche M. H . Dobb

Sviluppo economico

e

pianificazione,

Editori Riuniti, Roma 1963, pp. 12-25.

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