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ral i » (5) , dall 'altra, con lo sviluppo delel forze produt t ivt del lavoro, esalta

i bisogni e le capacità del proletariato stesso. Così, « ... nella sua incessante

tensione verso la forma generale della ricchezza, i l capitale spinge i l lavoro

oltre i l imi t i dei suoi bisogni naturali, e i n tal modo crea gl i elementi mate-

rial i per lo sviluppo di una individualità ricca e dotata di aspirazioni univer-

sali nella produzione non meno che nel consumo » (cors. agg.).

E' propr io questa antitesi f ra esaltazione dei bisogni e delle capacità del

proletariato che si accompagna al lo sviluppo delle forze produttive, e subor-

dinazione oggettiva di entrambe al capitale a costituire un «ostacolo del capi-

tale)) stesso e a porre i l proletariato « sempre più i n contraddizione con un

mondo esistente della cultura e della ricchezza)) (6). Marx-Napoleoni sopprime

la contraddizione vedendone solo i l secondo lato e la « riduzione del lavoro a

capitale », e l a sua funzionalità all'accumulazione.

Che Ma n non rimandasse ad un lontano futuro (aspettando un segnale

della « Rivista Trimestrale ») i l momento in cui i l proletariato, emancipandosi

dal condizionamento e dall'oppressione del la società borghese, acquisisse l a

propria

autonomia,

e quindi l a capacità d i superare realmente l a società

borghese, lo prova (ol t re che la sua stessa at t ivi tà d i rivoluzionario) l a sua

inclusione d i un elemento « morale » nel yalore del la forza lavoro (che sia

Marx-Napoleoni che Napoleoni ignorano) e, f r a l 'al t ro, questo noto passo,

tratto dal

Manoscritto

intitolato « Bisogno, produzione e divisione del lavoro)>

(pag. 145) (corsivo nel testo): « Quando gl i

operai

comunisti s i riuniscono,

essi hanno primamente come scopo la dottrina, la propaganda, ecc. Ma con

ciò si appropriano insieme di un nuovo bisogny, del bisogno della società, e

ciò che sembra un mezzo è diventato scopo. Questo movimento prat ico può

essere osservato nei suoi r isul tat i più luminosi, se si guarda ad una riunione

di « ouvriers » socialisti francesi. Fumare, bere, mangiare, ecc. non sono p i ù

puri mezzi per stare uniti, mezzi di unione. A loro basta la società, l'unione, la

conversazione che ha a sua vol ta per iscopo l a società; l a fratellanza degl i

uomini non è presso di loro una frase, ma una verità, e la nobi ltà dell'uomo

s'irradia verso di noi da quei vol t i indur i t i dal lavoro ».

Napoleoni « fa i conti » con Marx-Napoleoni e vince in tre mosse

Secondò Marx-Napoleoni, come si è detto, i l sistema capitalistico-borghese

ha la funzione di portare l'accumulazione fino al punto in cui lo straordinario

aumento della produtt ivi tà rendé possibile l 'uscita dal l 'att ivi tà alienata, cioè

dal lavoro; i l compi to del proletariato sarebbe quel lo d i coronare un'opera

già sostanzialmente compiuta dalla borghesia. Ma — commenta Napoleoni

« i l minimo che si possa di re d i questa tesi d i Marx-[Napoleoni i è che essa

implica una sopravvalutazione netta delle capacità della borghesia)> (pag. 156).

( 5 ) Nel duplice senso d i « bisogni per i l sostentamento del la v i ta fisica » e d i bisogni

imposti non volontari: pe r i l proletariato l e due "cose coincidono.

( 6 ) « L'ostacolo del capitale — scrive Marx i n

Lineamenti,

2, pag. 184 — sta nel fat to

che t u t t o questo svi luppo [del le forze* produttive social i ] procede pe r antitesi, e

l'elaborazione delle forze produttive, della ricchezza generale ecc., della scienza, ecc.,

si presenta come

alienazione

del lo stesso individuo che l e elabora; quest i cioè s i

riferisce al le condizioni da l u i elaborate non come a quelle della

propr ia

ricchezza,

bensì della

ricchezza al t rui

e della propria povertà. Questa stessa forma antitetica è

però transitoria e produce le condizioni real i del la sua stessa soppressione ».

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