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ricordati costituisca anch'essa una deformazione, forse p i ù sotti le, ma non

meno sostanziale, del pensiero di Marx è, in breve, questo: Marx non ha solo

dimostrato che l'identificazione del «capitale » (rapporto d i produzione) con

i mezzi di produzione (che è l'operazione compiuta dagli economisti 'volgari ')

è « un metodo mol to comodo per dimostrare l 'eterni tà del modo d i produ-

zione capitalistico, ovvero per fare del capitale

un elemento naturale immuta-

bile

dell'esistenza umana))

(Capitale, I , cap. V I ined.,

pag. 29), ma anche che

l'identificazione de l « capitale » ( rappor to d i produzione) c o n c i ò che d à

luogo al la produzione d i mezzi d i produzione, e qu i nd i a l l a riproduzione

su scala allargata (che è quanto è sottinteso dall'identificazione

immediata

della borghesia e de l « capitale » con l'accumulazione ed è espl ici to nel la

frase di Napoleoni citata) (pag. 150) comporta un'analoga mistificazione (4bis)

(« di storia ce n'è stata, ma non ce ne sarà più »). Ed è proprio questo i l senso

della sua cri t ica all'economia classica (che va pur sempre dist inta da quella

all'economia volgare). « Accumulazione per l'accumulazione, produzione per la

produzione, in questa formula l'economia classica ha espresso la missione sto-

rica del periodo dei borghesi»

(Capitale,

I,

3, pag. 40). Proprio l'analisi che Marx

compie del processo di accumulazione svela la mistificazione impl icita in questa

«formula », i l carattere storico del capitalismo. L'accumulazione del capitale

presuppone i l plusvalore, e i l plusvalore presuppone l a produzione capitali-

stica. E l 'anal isi de l modo d i produzione capi tal ist ico r i vela che esso s i

caratterizza per due aspetti fondamentali

(Capitale,

I I I ,

3, p. 298), « i l fat to

che i l carattere prevalente e determinante del suo prodotto è quello di essere

merce » ( i l che consente a Ma n di identificare f ra le merci la forza-lavoro e

fra i

prodot t i

d i quel rapporto sociale d i produzione i l lavoratore salariato

libero e i l capital ista) e i l fat to che «

la produzione de l plusvalore... ( è )

... scopo di ret to e mot ivo determinante del la produzione » (cors. agg.)

i l che consente a Marx di identificare come fine del « capitale » non la soddi-

sfazione d i bisogni, nè l a produzione d i oggetti ut i l i ,

ma l a produzione d i

-

profitto.

E' propr io l a mancata distinzione del la merce forza-lavoro dal le al t re

merci e l'identificazione dello scopo della produzione borghese nella semplice

produzione di valor d'uso che fa sì che, per Marx, Ricardo intenda « i l lavoro

salariato e i l capitale non come una determinata forma storica della società,

ma come una sua forma naturale »

(Lineamenti, vol .

I ,

p. 325), come « la

produzione p e r sè » (St or i a del le dot t r i ne economiche, vo l . I I , p . 583).

«... Ciò che egl i [Ricardo] ammi ra nel la produzione borghese, è che l e sue

forme determinate danno luogo a un i l l imi tato — i n confronto al le prece-

denti forme d i produzione — sviluppo del le forze produttive. Quando esse

cessano d i f a r questo, o quando s i manifestano l e contraddizioni •entro l e

quali lo fanno, egli nega le contraddizioni o meglio enuncia la cofitraddizione

in una forma diversa, poichè considera la

ricchezza come tale

— la massa dei

valori d'uso — per se stessa, senza riguardo a i produt tor i [ g l i operai, per

Ricardo], come

ul t ima Thule ». (St. dot tr. econ.,

I I I ,

pp. 58-59). Non mi è qui

possibile sviluppare i l problema dei rapport i f ra Marx e gl i economisti clas-

(4bis) Si veda, per es.

Storie dottr. econ., I I I ,

pag. 295-296, in cui Marx osserva f ra l 'altro,

che « la riproduzione su scala allargata diventa nella... testa [degli economisti] inse-

parabile dalla forma capitalistica d i questa riproduzione

l ' accumu l az i one ».

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