

giudice Amati, investito del processo i l 19-5, ascolterà Braschi e Fac-
cioli per la prima volta soltanto
sei mesi dopo,
i l 18-11-69.
Dichiara Braschi: « I verbali da me sottoscritti in Questura non rispon-
dono assolutamente al la verità i n quanto ero stremato ed avvi l ito avendo,
tra l'altro, ricevuto minacce nei confronti di mia madre. DR: fu i interrogato
quasi sempre dal dr. Calabresi e da al tro elemento dell'ufficio politico, non
so se funzionario o sottufficiale che si chiama Panessa. Mi fu anche detto che
ove non avessi ammeso, sarei stato ricattato. DR: Ai due magistrati che ven-
nero ad interrogarmi io non dissi niente d i queste cose perchè avevo paura
che la polizia mettesse i n at to le minacce contro mia madre e contro mio
fratello (ndr : Car lo Braschi e Mauro Braschi sono stat i effettivamente d i
recente arrestati anche se poi subi to rilasciati) e i miei amici che avevo
indicati a mio discarico e che la polizia non ha mai voluto interrogare. Devo
aggiungere, su sua richiesta, che dopo aver subito i l primo interrogatorio da
parte del magistrato, i l dr. Calabresi venne qui ancora varie volte ad interro-
garmi... Minacce ricevetti anche da tre elementi della Questura di Lucca, che
non so megl io indicare, i qual i pretendevano che i o ammettessi d i aver
partecipato insieme a persone, che i o non conoscevo, ad un attentato avve-
nuto a Lucca; questo mentre io ero sottoposto ad interrogatorio presso l'uffi-
cio pol i t ico del la questura d i Milano. Gl i interrogatori m i venivano f a t t i
soprattutto dal dr. Calabresi e da parte dell 'altro funzionario che ho sopra
indicato e da parte dei due si pretendeva che io ammettessi d i aver avuto
rapporti int imi financo con la Vincileoni, assumendo che la signora Eliane mi
avesse accusato e che comunque i o avevo partecipato a i fat t i avvenuti a
Milano i l 25 aprile. DR: Non ritenni di esporre queste cose al secondo giudice
che venne ad interrogarmi a giustificazione delle mie ritrattazioni in quanto
ero ancora terrorizzato che l a polizia potesse vendicarsi nei confronti dei
miei familiari; nonchè delle gravi pene cui sarei andato incontro in un even-
tuale processo a mio carico ove avessi rivelato le vessazioni subite negli inter-
rogatori fatt imi dalla polizia; che, fra l'altro, mi assillava ripetutamente affer-
mando che l a polizia sarebbe stata i n grado d i creare false testimonianze
contro cui i o non avrei potuto difendermi (ndr : l a Zublena ha già deposto
davanti ad Amat i). Mi si diceva ancora che nessuno mi avrebbe creduto e
quando i o cercavo d i convincere i l dr. Calabresi della mia innocenza, che
avrei potuto dimostrare con testimoni, egli mi rideva dietro. DR: Sono venuto
a sapere, leggendo i giornali, che ad un certo momento l ' istrut tor ia era
passata all'ufficio istruzione e che l ' istruttore era lei, ma non ho pensato di
scriverle su questi gravi fatti che le ho raccontato perchè pensavo che venisse
lei, nè ho mai pensato che potessi scrivere a lei personalmente
Come si vede i l giudice Amati fa carico a Braschi della sua poca diligenza
quasi che spettasse a Braschi d i portarsi da Amat i e non viceversa. Di rà
infatti Amat i che l e affermazioni del Braschi sono incredibi l i perché f r a
l'altro... tardive!
Cosa dice Faccioli?
«DR: Dichiaro i motivi per cui i verbali da me precedentemente firmati
sono completamente falsi. Per tre giorni in questura sono rimasto senza dor-
mire e mi veniva imposto di stare in piedi quando le mie risposte non corri-
spondevano alla volontà degli agenti. Essi non hanno cessato un minuto d i
interrogarmi e• per questo s i davano i l cambio. Solo al terzo giorno mi è
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