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Questore di Padova (30-4-68) perchè « la prosa del volantino trovato è sua ».

Alle 20,40 viene richiamato per la terza e l'ultima volta Norscia. Dichia-

ra: « AD. R.: nelle conversazioni tra me e i l Braschi egli mi fece capire che

con le persone del negozio di antiquariato d i Via Madonnina avvenivano

riunioni di natura politica e di 'azione' anarchica ».

Alle ore 21 a Roma, nella sede della questura, viene interrogato Ivo Della

Savia come indiziato di reato. Infatti lo si invita in apertura di verbale a nomi-

narsi un avvocato di fiducia. Nel verbale non è scritto, ma Ivo è in realtà in

stato di arresto in quanto perseguito da ordine di cattura del tribunale mili-

tare perchè renitente alla leva. E' tornato in Italia da poco proveniente dal

carcere di Strasburgo dove era detenuto per reati comuni (furto). E ' da

tempo sotto controllo della polizia o in contatto con la polizia per precedenti

'bombaroli'. Quando a Roma entra in contatto con Valpreda, è allora (e lo

dirà l'UP romano) che si decide di far entrare nel Circolo XX I I Marzo la

guardia Salvatore Ippolito travestito da anarchico con non meglio precisate

funzioni. Questi sono i precedenti di Ivo. Dopo l'interrogatorio, riacquista

misteriosamente la libertà, e con la libertà passa i l confine e, pur attiva-

mente ricercato dall'Interpol, non viene mai trovato da nessuno, nè nessuno

è riuscito fino ad ora a trovarlo: tranne Giorgio Zicari che lo intervista, a

pagamento, in Belgio. L'interrogatorio di Ivo è tutto dedicato alla sua autodi-

fesa, alla dimostrazione di essere 'redento e puro': ma intanto qua e là senza

parere lancia frecce velenose un po' a tutti, a cominciare da suo fratello.

Vediamo qualche esempio: AD. R.: « L'affare illegale propostomi da Piero

prima di partire penso che consistesse nel furto di materiale esplodente ».

AD. R. « Tengo a precisare che la serie di attentati a Roma ha avuto inizio

prima che io venissi in questa città quando ero ancora nelle prigioni d i

Strasburgo e che tali attentati, per la tecnica con cui sono stati compiuti,

lasciano chiaramente intendere che sono stati perpetrati dalla stessa persona ».

AD. R.: « Quando si sono verificati gli attentati al Ministero della Pub-

blica Istruzione e al Palazzo d i Giustizia, se non sbaglio, anzi senz'altro,

Piero era a Roma ».

Dopo un siffatto interrogatorio Ivo riacquista l'amata libertà.

La giornata si chiude su questa cara persona.

1maggio

L'unico avvenimento di rilievo è i l sequestro in casa Forti a Pisa dove

ha abitato Faccioli, di una macchina da scrivere Olivetti con la 'C' storta.

2maggio

Alle ore 12 viene perquisita a Bollate l'abitazione di Enrico Rovelli, ma

la perquisizione dà esito negativo.

In questa data Allegra prepara due nuovi rapporti in cui attribuisce a

Braschi Faccioli e Della Savia i primi undici attentati sulla scorta degli ele-

menti raccolti nei giorni precedenti (Genova; Livorno; Milano: Banca d'Italia,

Ambrosiana, Citroen, Piceno; Padova; Roma; Pisa e naturalmente i due del

25 aprile). Allegra 'spiega' alla Procura che nel linguaggio anarchico 'azione'

sta sempre ed esclusivamente per 'attentato', e interpreta così autentica-

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