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della Facoltà. Alle 23 dopo un ultimatum ai capifamiglia e agli studenti che

si sono schierati i n loro difesa, viene dato l'assalto al la Facoltà. Scontri

violenti, feriti, arresti, denunce, danni alle cose, questi sono i costi sociali.

Ma la vittoria arride alle « forze dell'ordine »: le famiglie proletarie alle tre

del mattino vengono sloggiate dalla sacra area universitaria.

Resta i l problema di dove alloggiarle. Così i l giorno dopo, mentre cresce

la tensione f ra gli studenti, si prospetta la- possibilità di continuare — alla

presenza di questi testimoni diretti — quel « seminario sulla casa » che era

terminato pochi giorni prima tra i l disinteresse generale. -

I l gruppo PCI — coerentemente con le posizioni assunte in questa occa-

sione dall'« Unità » la quale aveva deprecato senza mezzi termini l'iniziativa

di « strumentalizzazione » dei senza casa portata avanti da gruppi «estremisti

e avventuristi » — si dissocia dall'iniziativa che vede invece partecipi la cate-

goria dei docenti subalterni e alcuni membri del CdF. Trattandosi di trovare

una scappatoia formale per l'accoglimento delle famiglie dei senza casa in

Facoltà, i l seminario viene proseguito anche nelle ore notturne. (Di riforma

non si parla quasi per nulla, ma parlano i fatti: a nessuno degli studenti

presenti può sfuggire l a sostanza del problema dellé abitazioni). E ' alle 5

del mattino del mercoledì ( i l seminario era cominciato i l lunedì) che d i

nuovo la Facoltà di Architettura viene circondata da più di 2.000 agenti in

assetto di guerra. Spalancata la porta dell'atrio in cui si teneva in perfetto

ordine questo «seminario », docenti e studenti vengono rudemente invitati a

sgomberare e vengono portati in Questura dove sono trattenuti per alcune

ore e indi rilasciati previa declinazione delle generalità. Le famiglie prole-

tarie che avevano tentato di andarsene dalla Facoltà su mezzi privati, vengono

bloccate, caricate sui pullman della polizia e trovano finalmente rifugio presso

la sede centrale delle ACLI. I l giorno stesso il « Corriere della sera)) esce con

una pagina intera dedicata alla Facoltà di Architettura in cui i l Rettore del

Politecnico, Carassa, precisa in un memoriale le proprie accuse alla Facoltà e

la Segreteria Provinciale della DC chiede formalmente al Ministro che « dopo

i gravi fatti », si proceda sollecitamente alla chiusura della Facoltà di Archi-

tettura d i Milano. « L'Unità », per proprio conto, i n un articolo dal titolo

«Difenderè l'Università » dell'i 1-6-71, scrive testualmente: « ... nell'ultimo pe-

riodo (alla Fac. di Arch.) si è effettivamente verificata una interruzione della

attività didattica la cui responsabilità ricade però su una parte dei docenti

subalterni che alla base di alcune rivendicazioni di categoria hanno ritrovato

l'alleanza con i docenti e gl i assistenti legati a l rettorato e a i gruppi più

retrivi della Facoltà, attuando forme di lotta che hanno finito per danneggiare

gli interessi degli studenti... ».

L'offensiva padronale prosegue coerentemente. I l ministero apre una

inchiesta, le Facoltà di Architettura e quella di Ingegneria (che aveva indetto

immediatamente un'assemblea di solidarietà con Architettura ed era stata a

sua volta sgomberata dalla polizia), vengono chiuse per alcuni giorni. Arri-

vano tre ispettori ministeriali che, dopo una settimana di « inchiesta » tornano

a Roma gravidi di notizie, di denunce, di lamentele. Risultato: la parte « demo-

cratica » del CdF (quella non fascista), viene deferita al Consiglio •di disci-

plina per giustificare il proprio operato. L'intera Facoltà è messa sotto accusa

di incompetenza e d i non-insegnamento e gl i esami della sessione estiva

vengono proibiti, pena l'annullamento d'ufficio.

(a cura del Comitato d'agitazione Docenti Subalterni)

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