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le due « riforme » su cu i i l sistema sta giocando oggi l a propr ia conserva-

zione e i l PCI i l propr io ruolo d i elemento equi l ibratore fondamentale: l a

« ri forma » del la casa e la « ri forma » dell'università.

Sulla r i forma del la casa anche i p i ù moderat i hanno espresso t imi de

critiche. Obiettivamente parlando s i t rat ta d i una vera t r u f f a gestita sul la

pelle dei proletar i e i l cui unico r isul tato sarà, nel tempo breve, quel lo d i

ridare fiato agli speculatori fondiari ed edilizi nei vecchi centri urbani (grazie

alla leggina stralcio « anticongiunturale» approvata a tempo d i record — 4

giorni con l'astensione del PCI) e, nel tempo lungo, d i preparare una specu-

lazione fondiar ia a p i ù vasto raggio sul l ' intero ter r i tor io — grazie a i nuovi

centri metropol itani d i cui si prevede la programmazione — uni ta a un rias-

setto su nuovi l ivel l i d i prof i t to e di gfruttamento nell'organizzazione produt-

tiva edi l izia attraverso provvedimenti d i fusione e riaggregazione monopoli-

stica della grossa impresa a spesa della piccola e con la copertura del bilancio

statale. ( I n realtà, come nota Leonardo Benevolo [ 5 ] ha poi d i fat to pesato

politicamente ben p i ù consistentemente i l p r imo l ivel lo che i l secondo. A

dimostrazione, confermata da l l e elezioni recent i , del le complesse compo-

nenti d i capitalismo arretrato che coesistono i n I tal ia con situazioni capita-

listiche avanzate).

Ebbene i n una sede universitaria e quindi « problematica » e « critica »

per definizione, sul la r i forma della casa non si sono sentite che affermazioni

retoriche e d i principio sulla bravura e l'impegno dei sindacati e sul l ' impor-

tante passo avanti permesso dal PCI verso un control lo della rendita urbana.

Un tentativo del Comitato di Agitazione dei docenti subalterni d i intervenire

sia a l ivel lo pol i t ico ricordando che non i sol i sindacati avevano condotto

lotte per l a casa, sia a l ivel lo tecnico per chiarire l e fondamentali carenze

e ambigui tà del la r i forma, viene fisiCamente impedi to ( s i gr ida pr ima con

sdegno, poi si togl ie la parola). I l seminario termina i l quarto giorno quasi

disertato dagl i studenti.

Si arr iva così a domenica 6 giugno quando un gruppo di studenti appar-

tenenti a « Lotta Continua » introduce nella facoltà di architettura un gruppo

di famigl ie proletarie che erano state seacciate dal la pol izia da uno stabile

IACP i n via d i costruzione i n via Tibaldi occupato alcuni giorni pr ima per

protesta contro la mancata assegnazione di case decenti i n cui vivere. L'idea

sembra geniale: se l 'universi tà deve superare i l propr i o isolamento dal la

vita sociale del paese e apr i rsi al le « esigenze del le magse », quale migl iore

occasione che non di off r i re i locali della Facoltà di Archi tettura per ospitare

famiglie proletarie cui l'organizzazione sociale e tecnica stessa di cui la facoltà

fa parte impedisce d i avere un alloggio decente? Si trat tava po i d i of f r i re

l'ospitalità per una notte, i n attesa che le autori tà comunali trovassero una

soluzione decente pe r l e 50 famigl ie; poco p i ù d i u n gesto simbol ico d i

solidarietà t ra ceto privi legiat i ed esclusi. Ma tanto basta per fare suonare

alto un campanello d'allarme. Già verso sera più di 3.000 pol iziotti in assetto

di guerra sono schierati at torno al la Facoltà. I l Rettore del Politecnico f a

sapere da Chiavari che non gradisce questi ospiti. A niente servono i tenta-

tivi di mediazione del Preside di Architettura che si fa personalmente garante

(5) I n « Sette giorni» p. 109, 13 giugno 1971 «Le due leggi per la casa: un passo avanti

e un salto indietro ».

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