

allargata de i meccanismi d i cooptazione, selezione e cont rol lo del la forza
lavoro docente t ipici della scuola d'élite, ventaglio di qualifiche abnorme non
corrispondente ai reali ruol i didattici, gerarchie salariali inversamente propor-
zionali al l ' impegno didattico, sottosalario o addi r i t tura prestazione gratui ta
per larghi s t rat i d i subalterni, instabi l i tà sistematica de l posto d i lavoro,
etc.). Colpi re con obiet t ivi qual i f icant i quest i st rument i d i cont rol lo sul la
forza docente è i l pr imo passo per la costruzione d i una autonomia pol i t ica
della categoria, per attaccare a l ivel lo strutturale le condizioni sul le qual i si
regge la capacità dell'istituzione d i asservire l ' intero corpo docente ai propr i
fini... Nel la lot ta per questi obiett ivi sta la condizione pr imordiale per l'esi-
stenza del la categoria i n quanto tale e pe r poter aff rontare ne i f a t t i u n
rifiuto della cogestione... che significa r i f iuto dell'assunzione in pr ima persona
di ogni compito d i riorganizzazione della Facoltà e quindi demistificare ogni
coinvolgimento nella formulazione d i programmi pol i t ico-culturali al ternat ivi
o peggio d i gestione al ternat iva deristituzione; ipotesi solo funzional i a l l a
ricomposizione de l potere accademico e che non risolvono e non possono
risolvere, negl i at tual i rappor t i complessivi d i potere, nè l e contraddizioni
presenti nel le masse studentesche (selezione, autoselezione, rappor to f r a i
costi del lo studio e r i cav i al l ' interno del la collocazione professionale) n è
quelle interne a i docent i subal terni (autoselezione, r i cat to, costrizione a
mol i non autonomi e funzional i a l l e esigenze d i autoperpetuazione de l l a
struttura della scuola)... Per noi i l problema dell'organizzazione del lavoro e
della didat t ica nel la scuola è u n problema centrale... ma u n dibat t i to s u
queste tematiche è significativo solo nel la misura i n cui esso avviene al l ' in-
terno d i una situazione d i lot ta generalizzata che veda su questi temi , così
come su al tri , i l confronto di :tutte le componenti e i gruppi organizzati nella
facoltà, a part i re da una situazione d i scontro che met ta i n causa material-
mente e strutturalmente l 'attuale organizzazione d i lavoro ... (4) .
I l periodo successivo, f ino c i rca al la f ine d i apri le, vede l a radicalizza-
zione della spaccatura f ra i subalterni. I gruppi PCI e quel l i più strettamente
legati alla politica dei baroni formano un « comitato pol itico », vero sindacato
giallo, attraverso i l quale tentano d i of f r i re al le autor i tà accademiche l 'al ibi
di una linea rivendicativa f i tt izia dei subalterni. I l fal l imento dell'operazione
si verifica nel modo più clamoroso quando la ripresa delle at t ivi tà didattiche
ai p r imi d i maggio vede un'affluenza minima degl i student i anche a i corsi
più « gonfiati » — prova questa della selezione oggettiva che l'organizzazione
universitaria compie sulla massa degli studenti e dello squi l ibrio che le masse
studentesche vivono tra condizioni economico-sociali esterne e lavoro interno.
E vede soprat tut to i l fal l imento del la « ripresa qual ificata » che i « gialli »
tentano attraverso l'organizzazione d i u n seminario sul la casa a l quale
indipendentemente dal la impostazione metodologica e dai contenuti cul tural i
portati avanti f ino al lora nelle loro ricerche (dal progetto per una università
in Calabria, al la coerenza regionale, al la Archi tet tura come meta progetto),
aderiscono praticamente tut t i i gruppi del nuovo « fronte democratico » (area
PCI) che propone in tal modo esplicitamente la propria candidatura al ruolo
di nuovo gestore del la scuola r i formata.
Nel « seminario sulla casa » vengono così contemporaneamente al pettine
(4) Documento votato a maggioranza dall'assemblea dei doc. sub. del 18-3-71.
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