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portone. A Mezzogiorno di mercoledì, come già stabilito prima dello sgombero,

tutte l e famigl ie sono r iuni te al l 'ACLI.

Questa scelta pol i t ica, e quest 'ul t ima prova d i uni tà e d i compattezza,

unitamente a l l a valutazione real ist ica che l a borghesia deve dare d i una

vicenda politica, la cui dimensione è diventata eccessiva per la sua capacità

di controllo, la sconfitta della repressione al suo livello più violento e brutale,

la miseria del la soluzione r i formista r ispet to al le esigenze proetarie che l a

lotta sintetizza, i l t imore che l a manifestazione d i sabato possa portare ad

una nuova imprevedibile estensione della lotta, tut to questo, e le grosse con-

traddizioni interne al la classe dominante, costringono al la resa i l Comune.

La pr ima proposta d i accordo tuttavia viene considerata troppo generica

e respinta. Un successivo documento f irmato da sindaco e giunta viene accet-

tato come base soddisfacente d i trattat iva. I pun t i sono: 1 ) l'assegnazione

entro i l 31 lugl io da parte del comune d i 200 alloggi alle 70 famigl ie d i viale

Tibaldi e a tut te quel le che abi tano ne i cent r i sf rat tat i ; 2 ) l'assegnazione

ad ogni famigl ia d i una somma d i 100.000 l i re p i ù 15.000 per ogni compo-

nente; 3 ) l 'abol izione del l 'ant icipo e del la cauzione ne l cont rat to d i aff i t to

delle nuove case; 4) i l blocco degli sf rat t i i n corso e i l pagamento da parte

del Comune dei f i t t i arretrat i ; 5) i l pagamento da parte del comune dei costi

degli al lacci d i luce e gas e dei traslocchi. L'assemblea degl i occupant i d i

viale Tibaldi giudica positivo l'accordo e decide d i strut turarsi i n organismo

permanente d i lavoro con scadenze stabi l i, per i l control lo dell'applicazione

dell'accordo e l a continuazione del la lot ta attraverso l o sciopero dell'affitto.

La « lotta esasperata e senza sbocchi » era dunque una lot ta che aveva

dimostrato d i possedere una direzione pol i t ica, e che ora giungeva a l suo

sbocco positivo. Questo attacco a l r i formismo capital ista e revisionista era

ben a l t ra cosa che un'agitazione massimalista, e r a a l cont rar io un'azione

politica di massa, capace d i conquistare i suoi obiett ivi immediat i e d i assu-

mere una dimensione generale. La manifestazione del 12 giugno, par t i ta da

Città Studi, ne è stata un'ulteriore riprova. I n testa al corteo le famigl ie d i

viale Tibaldi , e dietro a loro 30000 compagni. Tut te le organizzazioni r ivolu-

zionarie d i Milano, i l gruppo d i Con. tropotere e le sezioni del PSIUP, Lugl io

'60, Sesto San Giovanni, Monza, Pero, Legnano. Mo l t i compagni del la F im

Cisl e delle Acli partecipano al corteo, anche se i l terrorismo delle loro centrali,

del PCI e del la Cgi l ha impedi to un'adesione ufficiale; aderiscono ancora i l

Consiglio di fabbrica della Zanussi e la Commissione Interna della Rinascente,

e decine d i al t r i organismi pol i t ici e sindacali; mo l t i compagni da altre città.

Lo spiegamento poliziesco è enorme, i n assetto d i combattimento. I l movi -

mento studentesco con r i t rat to di Stal in e coda UCI, r idot to anche quantita-

tivamente a gruppo minor i tar io (quale è sempre stato, anche- politicamente

da o l t re u n anno a questa par te) s i accoda a l cor teo a P. t a Venezia, e

ascolta i n silenzio i l comizio finale i n

L.go

Cairol i ; qu i par la un compagno

dell'assemblea d i viale Tibaldi e un compagno d i Archi tet tura, a nome d i

tutte le forze pol itiche che hanno aderito alla manifestazione.

L'indomani l ' « Unità » .le dedicherà ben 11 r ighe, pe r r i fer i re che non

ci sono s tat i incident i .

La domenica successiva s i muove dal l 'obi tor io f ino a d Archi tet tura i l

corteo funebre d i Massimiliano Ferretti, pon i compagni, le bandiere rosse e

lo striscione iniziale: « Massimiliano Ferrett i , 7 mesi, ucciso dal la miseria e

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