

Milano 36 famigl ie proletarie, provenienti dai ghett i di tut ta la cintura, apri-
vano l a palizzata d i un cantiere e occupavano uno stabile appartenente al lo
IACP, i n viale Tibaldi , poco distante dal la fabbrica OM FIAT e dal l ' Ist i tuto
tecnico Feltrinel l i.
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La lezione che si sarebbe t rat ta dalla coincidenza dei due episodi andava
ben ol tre i l loro immediato significato 'simbolico', per coinvolgere quanto d i
strategico s i proiettava i n essi: due concezioni antagoniste del la lot ta pol i -
tica: l 'una ri formista, istituzionale (e fal l imentare), l 'al tra eversiva, d i massa
(e vincente). L'occupazione, di ret ta pol iticamente da Lot ta Continua, e l a
mobilitazione successiva avrebbero infat t i prodot to indicazioni determinant i
per una comprensione p i ù puntuale del la pol i t ica revisionista, e pe r una
definizione più articolata e matura della strategia rivoluzionaria. L'azione era
frut to d i una scelta precisa, cresciuta sul la base d i un'analisi i cui elementi
prel iminari erano sostanzialmente due: l a verifica del la miseria del la strate-
gia delle r i forme rispetto alle esigenze stesse a cui si richiama e l'estraneità
della classe operaia al la prat ica r i formista, estraneità Che s i esprime come
indifferenza generalizzata, spesso l uc i da e consapevole, e come iniziat iva
quotidiana divergente e talvolta antagonista.
Tutto questo confortato da i da t i stessi del la strategia r i formi sta che,
anche a voler dar credito ai suoi proposi t i p i ù ambiziosi, dimostra clamoro-
samente, al vaglio delle cifre, tut ta la sua impotenza: la proposta governativa,
nei suoi termini sostanziali è la costruzione éntro i l 1973 d i 250.000 alloggi, a
fronte d i un fabbisogno annuo che l e font i uff icial i « ottimiste » fissano i n
480.000 appartamenti; e lo stanziamento d i 4 mi l iardi e mezzo per la riduzio-
ne dei f i t t i del le case popolari; c i f ra che consentirà l a riduzione d i 500 l i re
al mese per ogni appartamento dell'IACP, o di 300 l ire, se i l dispositivo della
legge riguardasse anche le case della GESCAL. E sono solo i dat i più indica-
tivi ed esemplari. Di contro al la miseria dell'illusione parlamentare t radot ta
in controri forma operaia stava la ricchezza d i indicazioni positive che l'auto-
nomia proletaria sul terreno sociale, spesso i n forma spontanea e sempre i n
termini ancora incompleti e frammentari, produceva o almeno suggeriva. Più
di 40.000 famigl ie (e sono solo quelle accertate) che a Mi lano si r i f iutano d i
pagare l 'affitto e mol te decine d i migl iaia d i tut ta I tal ia, occupazioni che s i
moltiplicano, opposizione violenta agl i sf rat t i : quest i i dat i « spontanei» d i
una condizione generalizzata d i mobilitazione sociale che s i esprimeva nel la
domanda pol i t ica d i un progetto strategico, d i una organizzazione comples-
siva, d i una direzione operaia a sostegno del l ' inevitabi le svi luppo f u t u r o
del movimento.
2 - Pr ima del settembre de l '70 l e occupazioni d i case i n mo l te c i t tà
d'Ital ia erano state numerose, ma tutte individual i; una famigl ia che caricava
nottetempo la sua roba su un furgoncino e prendeva possesso di un apparta-
mento sf i tto; l o IACP che verificava le condizioni d i necessità del la famigl ia
e i n genere assegnava una casa; u n modo magari quasi sempre efficace d i
risolvere i l propr i o singolo problema, ma assolutamente improdut t ivo da l
punto di vista della crescita politica, e del tut to ridutt ivo rispetto alle esigenze
e al la prat ica del le masse. Una metodologia comunque che, p u r nel la sua
limitatezza, otteneva i l risultato di sedimentare un certo patrimonio di fiducia
nell'azione di ret ta e nel la esigenza del la l ot ta illegale come strumento pe r
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