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loro possesso del la cul tura borghese [ ved i ad Archi tet tura l a ripugnanza

ideologica del gruppo Capanna per le discipl ine tecniche, propr io i n quanto

alludono direttamente al valore d i scambio del la conoscenza]. Ora, la paura

della spoliazione, e l'incomprensione del la storia (che ne deriva) sono segni

caratteristici de l l a coscienza piccolo-borghese ».

( H .

J . Kr ah l , «Quaderni

piacentini » n. 43).

I processi proletari di produzione, in cui i l lavoro intellettuale è coinvolto,

distruggono la coscienza culturale tradizionale liberandola dalle finzioni idea-

listiche del la propr ietà (professional ità come propr ietà de l sapere tecnico-

scientifico) e rendono possibile che anche i produt tor i scientifici riconoscano

nei prodot t i del propr io lavoro i l potere nemico ed oggettivo del capitale e

in se stessi dei lavoratori I« sfruttat i ». La scienza come fat to gnostico e, i n

quanto tale coinvolta nella sfera dell'ideologia, non è separabile dal la scienza

come forza produttiva, e i n quanto tale coinvolta nel sistema -di produzione.

In questo senso, l a « critica del la conoscenza come "autoriflessione de l l a

scienza" è momento cost i tut ivo del la coscienza d i classe dell ' intellighenzia

scientifica » (Krahl ) .

I l problema riguarda i l rappor to t r a conoscenza e, coscienza d i classe.

Associare, alla appropriazione di una disciplina, elementi di « ideologia prole-

taria » non risolve i l problema. La questione è di acquisire come oggetto della

propria conoscenza, coscienza e prassi sociale non solo la materia di studio e la

«dottrina proletaria», ma i l processo sociale attraverso cui quella materia si è

determinata e valorizzata e i l processo sociale di appropriazione e poi valoriz-

zazione d i quel la materia da parte del lo studente, al l ' interno del la polar i tà

tra capitale e lavoro. Questo processo sociale d i appropriazione del la cono-

scenza h a appunto n e l sistema d i ist ruzione u n a f o rma par t icolare e

determinata.

Chi, come l 'M.S. statale (gruppo Capanna), pone come secondario i l

problema del la selezione che s i realizza attraverso i l sistema d i istruzione,

non comprende come questo riproduca materialmente e non solo ideologica-

mente la stratificazione sociale. La riproduce nel doppio signifitato: d i rispec-

chiamento e legittimazione, e al tempo stesso di riproposizione materiale dei

rapporti economici e di potere t ra le classi. I l lavoro

collettivo

d i una aristo-

crazia studentesca è

pr ivato

rispetto al la massa.

La contraddizione t r a svi luppo del le forze produt t ive e sistema capita-

listico di produzione è una contraddizione

interna

alla società borghese come

lo è l'opposizione capitale-lavoro: e propr io i n ciò sta i l potenziale eversivo

di questa contraddizione. Non ci sono due fat t i puramente paralleli: le masse

popolari che premono per l o svi luppo del le forze produt t ive da un lato, e

dall'altro i l Capitale col maglio alzato pronto a distruggerle al pr imo accenno

di svi luppo delle medesime. Pensando i n quest i termini d i ideal ismo mani-

cheo, i l G.C. non riesce a vedere come i l sistema capi tal ista distrugge e

comprime le forze produttive

che esso stesso sovrapproduce

rispetto alle sue

capacità d i utilizzazione sociale.

La conclusione pol i t i ca che essi traggono da questa car icatura de l l a

dialettica è che, se i l capitale distrugge le forze produttive, i l compito è gl i ello

di svilupparle: essere di l igent i a scuola esaurendo i propr i compi t i alterna-

t ivi al l ivel lo ideologico (Uso Parziale Alternativo). Si t rat ta di economicismo

mascherato dall'idealismo: una forma d i sindacalismo del la cultura. Ne con-

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