

situazione di oggi significa che la collaborazione di classe gestita in combutta
col revisionismo non avrebbe più efficacia, che i l proletariato e le vaste masse
non stanno più alle regole del gioco.
In questa prospettiva, s i aprono due vie: quel la opportunista, che con-
siste ne l rafforzare l a collaborazione d i classe, rafforzare l a subordina-
zione della classe operaia e della piccola borghesia produtt iva e intel lettuale
ad una politica interclassista nell'interesse nazionale, cioè capitalistico: ordine,
ripresa produtt iva, stabi l i tà del governo secondo l a l inea del PCI . E d una
altra via, che esce da questo gi ro vizioso, la quale consiste nel rafforzare i l
proletariato rivoluzionario, lavorare perchè sia in grado di stringere a sè vasti
strati social i oppressi, perchè s i a i n grado d i reggere a l l o scontro con l a
reazione del grande capitale e con la sua fanteria di piccoli borghesi reazionari:
I l PCI e i suoi nuovi alleati, fieramente antirevisionisti, hanno scelto con
determinazione l a pr ima via. Essi imputano, conseguentemente, al la sinistra
rivoluzionaria, d i incrinare l 'equi l ibr io interclassista faticosamente tenuto i n
piedi come « baluardo » antifascista. Non resta ad essi che crogiolarsi nel le
sbavate sugl i opposti estremismi meritandosi l e lodi del la stampa borghese
«antifascista », secondo una linea di dialogo a destra e di rissa a sinistra. La
lotta provoca repressione e reazione; dunque, la linea è: vigilare. Ancora una
volta, perchè la classe operaia non perda, bisogna che i l capitale vinca.
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La situazione al Politecnico
Solo i l 18 maggio, nel la manifestazione d i 2.000 student i d i Ci t tà Studi
nella zona fabbriche d i Lambrate, i l movimento del Politecnico (di ret to dal
Collettivo autonomo d i Archi tettura, dal Comi tato d i Lot ta d i Ingegneria e
forze minor i ) e i l M.S. di Scienze convergono per la prima volta. I l corteo alle
fabbriche, i l comizio uni tar io, l'occupazione de l Ret torato de l Politecnico,
l'intervento poliziesco, l'assemblea e l ' immediata risposta con la nuova mobi-
litazione di Città Studi i l giorno dopo ( in un più ampio schieramento di forze
politiche: Lot ta Continua, Potere Operaio, Manifesto, ecc.), a sostegno del la
lotta dello Schiaparelli serale (colpi to dalla rappresaglia) sono gl i at t i pol i t ici
che lanciano l 'uni tà d i azione dei Moviment i d i Ci t tà Studi e puntano al la
generalizzazione pol i t ica a l ivel lo ci ttadino. Quest i avvenimenti sanciscono
la f ine del l 'Università Statale d i via Festa del Perdono come centro pr inci -
pale per i l movimento studentesco milanese: una central ità già da tempo i n
riflusso t r a gl i student i medi, incapace d i penetrare t r a le masse dei serali
(per ragioni d i classe), lontanissima, per tradizione e per linea, dal le lot te
operaie. Un al t ro polo infat t i , ma un polo d i lot ta e r icco d i iniziativa e d i
dialettica interna, si è ormai affermato a Ci t tà Studi. E ' un r isul tato perse-
guito anche sul f ronte d i lot ta contro l 'opportunismo.
I mot ivi di convergenza t ra i l Movimento d i Scienze e i l Movimento del
Politecnico sono due: l o t t a al la selezione e lot ta al la repressione. Le avan-
guardie s i impegnano f i n da i p r imi contat t i pe r generalizzare l 'argomento
di lotta, al la ricerca d i una piattaforma comune contro la « ri forma » capita-
listica della scuola. Tuttavia i punt i d i vista, le condizioni e le tatt iche del la
lotta sono mol to diverse al Politecnico rispetto a Scienze.
I l M.S.
d i Scienze
ha formalizzato l e sue rivendicazioni i n una piat taforma rivendicativa e l a
sostiene attraverso i l blocco ad oltranza degli ist i tui t i , del l 'attività di ricerca.
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