

ma soprat tut to
pol i t ica:
è u n modo con cu i l a società neocapitalistica s i
struttura repressivamente e si premunisce dividendo l a ci t tà secondo mol te
stratificazioni,
orizzontal i e vertical i, che sezionano l ' individuo e l o control-
lano in modo diverso nei diversi momenti. Le varie stratificazioni ( l e scuole,
gli uff ici , le fabbriche, i servizi, le abitazioni) costituiscono poi l 'una rispetto
all'altra dei ver i e propr i cordoni sani tari che impediscono l a penetrazione
e i l collegamento f r a par t i d i uno stesso settore.
Può capitare a Milano che gl i impiegati di un uff icio siano in lot ta e che
gli studenti o gl i operai anche politicizzati d i una scuola accanto non se ne
accorgano neanche, tanto sono costretti nel loro ambiente e regolati nei loro
movimenti dal la st rut tura del la ci t tà. E ' successo mol te volte, negl i u l t imi
mesi, che c i fossero per l a c i t tà 3, 4, anche 5 cor tei a spasso, d i diverse
scuole, fabbr iche od u f f i c i e che raramente s i incontrassero f r a d i l oro,
nonostante t u t t i g l i sforzi d i collegarli e d i far l i convergere: i n questi casi
non è sufficiente aumentare l e conoscenze e i collegamenti f r a i settori : l a
questione pol i t ica è che l e lot te non sono ancora uscite da l settorial ismo
e non riescono ancora a rovesciare la divisione dei compi t i e dei settori della
città capitalistica, verso una socializzazione ed espansione del la lot ta e del-
l'organizzazione.
L'intreccio degli st rat i sociali del la ci t tà ha « tenuto» i n senso capitali-
stico: g l i u n i hanno f a t t o inconsapevolmente d a bar r iera ag l i a l t r i ; m a
certo è possibile i n futuro rovesciare questa situazione e fare del l ' intreccio
tm fattore di coesione e di generalizzazione delle lotte rivoluzionarie.
Come semplice esempio s i può vedere come d i f a t t o r isul tano divise
le quattro Università e come diffici lmente i l MS ha superato la separazione:
al centro, nel cuore della
città f ra
banche
e gioiellerie, nella facoltà di lettere
della Statale sono concentrati t u t t i i professori « marxisti », i p i ù sinist r i
d'Italia; tradizionalmente g l i student i p i ù pol i t icizzat i del la Lombardia
v i
accorrevano i n massa costituendo da parecchi anni una specie d i « ghetto
d'oro nella
società
d i merda », i n quanto
non avevano contat to con a l t re
parti vive della ci t tà e gl i studenti che si trovavano vicini erano quel l i del la
facoltà d i legge, sino a l '67 l a maggior concentrazione d i giovani fascisti e
reazionari d i Mi lano. Per parecchi anni tut te l e tensioni s i esaurivano
i n
scontri fra
studenti delle opposte fazioni.
Alle Umanist iche de l l a Cat tol ica invece andavano g l i student i de l l a
provincia, degli strat i più poveri, più disposti a sottomettersi pur di avere la
laurea e che così subivano l a rigidissima st rut tura accademica, medievale
della Cattol ica; g l i student i lavorator i del la Facol tà serale d i Economia,
tut t i impiegat i negl i u f f i c i d i Mi lano, non incontravano ma i nessuno a l l a
sera o a l massimo qualche studente cat tol ico moderato.
Le Scientifiche, separate d i mol to dal le Fac. Umanistiche, sistemate i n
edifici moderni e « razionali » dovevano restare per mol to tempo impenetra-
bi l i al le punte più avanzate del MS.
La Bocconi, più piccola, governata direttamente dal la Confindustria, iso-
lata anche territorialmente, è rimasta spesso ai margini del MS.
Questi accenni non sono d i cronaca o superflui: uno dei pr incipal i pro-
blemi de l MS a Mi lano è stata
l 'unificazione
pol i t ica e tat t ica, problema
— questo — che è stato sent i to forse ancor p i ù fortemente che a l ivel lo
nazionale.
Ripercorrere e r iver i f icare l e ipotesi d i
unificazione
che i l M . mi l a-
nese ha percorso e bruciato, c i pare ut i le non come riflessione storica ma
a
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