

nella lot ta d i fabbrica, anche se inteso come elemento r ivol to a mettere i n
crisi i sindacati at tual i e a forni re una base per l a formazione del par t i to
rivoluzionario, d i f a t t o i n questo momento storico non faccia che forni re
una base per l a costruzione d i un sindacato p i ù « moderno » e p i ù « dina-
mico », da t a l 'anal isi che abbiamo f a t t o al l ' inizio d i questa discussione
della trasformazione i n corso del sindacalismo e del le lot te d i fabbr ica i n
Italia. L ' a l t r a l i nea peral t ro, quel la de l l a propaganda ideologica che s i
richiama al maoismo come a un simbolo e a un r i to, c i sembra f i n dal l ' ini -
zio « destinata all'insuccesso » propr io perchè non entrando mai nel mer i to
delle lot te d i massa può soltanto « reclutare » sul la base d i queste « indivi-
dui » (che trovandosi ad essere par te del le frange del lo scontento pol i t ico
o ad essere particolarmente marginal i dal punto d i vista sociale, si trovano
ad u n cer to punto ad entrare nell'organizzazione pe r ragioni individual i )
ma non può per definizione diventare una guida per le lot te d i massa.
Queste cr i t i che d ' a l t ra par te non s i basano so l o s u una previsione
di insuccesso; ver tono anche su l mer i to d i c i ò che s i potrebbe ottenere
qualora l 'una o l 'al t ra avessero successo. I l punto centrale d i r i fer imento
che qui poniamo come critico, ma che è anche i l punto d i partenza per un
discorso i n positivo, è che l a pr ima cosa da combattere nel la società capi-
talistica è l a separazione t ra l'economico e i l pol itico. Questa separazione è
uno dei pr incipal i st rument i d i integrazione d i classe i n questa società: è
quello che f a sì che l a lot ta pol i t ica s i r iduca a delega periodica a i par t i t i
politici tradizional i, i cu i problemi e i l cu i funzionamento sono completa-
mente estranei alla vi ta quotidiana della gente, mentre dalla vi ta quotidiana,
sia nei luoghi d i lavoro che fuor i , emergono problemi che o non vengono
nemmeno affrontat i o sono trat tat i in modo settoriale, cóme accade sistema-
ticamente per i problemi d i fabbrica.
I l pr imo punto a cui dunque si deve fare ri ferimento è questo: l e lot te
di fabbrica devono svolgersi i n modo tale da combattere l a divisione capi-
talistica t r a l'economico e i l pol i t ico. Una lot ta sul cot t imo, o l a nocività,
o gl i straordinari, deve essere condotta i n modo da non l imi tarsi a ricavare
maggiori benef ici economici pe r i lavorator i da i danni sub i t i pe r l 'orga-
nizzazione capitalistica del lavoro, deve essere fat ta i n modo tale da com-
battere contro questa organizzazione del lavoro )es.: l a nocività si el imina,
non si contratta), i n modo tale da ricondurre l'individuazione d i ogni tema
relativo all'organizzazione del lavoro all'individuazione de l regime generale
di sfruttamento e d i oppressione da cui deriva non casualmente anche un
tipo d i tecnologia, un t i po specifico d i organizzazione del lavoro. Solo così
si può ricomporre l 'uni tà t ra l'economico e i l politico, solo così si può « ten-
tare d i r idare al la classe operaia i l suo ruolo d i soggetto s ia del la l ot ta
economica sia del la lot ta politica'> (documento del CUB Pi rel l i ) .
Questo deve restare i l riferimento base per gl i al t r i problemi che stanno
alla base non solo del le lot te d i fabbrica, ma anche i n generale d i ogn i
lotta sociale settoriale: cioè la socializzazione e la politicizzazione delle lotte.
In una cer ta mi sura socializzazione e politicizzazione sono sinonimi .
Politicizzare una lot ta non vuol dire al tro che svilupparla i n modo tale che,
quale che sia i l punto specifico d i partenza, vengano col t i quegl i elementi
generali per cui proseguimento della lot ta vuol di re contestazione d i aspetti
di fondo del la st rut tura sociale, pe r cu i s i pone i l problema d i collegare
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