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In sostanza non f u raggiunto i l fondo del problema. r iempi re i l vuoto

fra l a contestazione globale, l a volontà d i fare l a rivoluzione e l a meschi-

nità sindacale degl i obiet t ivi che po i vengono indicat i al le masse studente-

sche, vuoto che è poco percepibi le i n u n momento d i rapida politicizza-

zione e di radicalizzazione dello scontro come nella Primavera del '68, ma che

nel lungo periodo è fatale per la sopravvivenza del M. E questo vuoto può

essere r iempi to soltanto da una

anal isi d i classe

che ent r i nel mer i to del la

struttura e del la utilizzazione capitalistica del la scuola e che sola può supe-

rare definitivamente i l di lemma

se i l M.S. sia piccolo borghese

o

no,

di lem-

ma tut tora sostanzialmente i r r isol to e che è l a causa del cont inuo ondeg-

giare del M. f ra interno ed esterno e del la sua incapacità d i trovare cr i ter i

unitari e pol i t ici per impostare le lotte.

Si no t i che questo di lemma, superato i n par te l 'anno scorso, quando

in fondo tut t i accettarono, sotto la spinta dei fat t i , che gl i studenti potessero

fare lot te politiche, s i ripresenta sempre sotto diverse forme quando s i va

a discutere d i qua l i siano l e l o t t e pol i t iche degl i student i , e a l fondo,

come vedremo resta ancora l 'al ternat iva f r a l ' intel let tuale borghese, che

nega se stesso e i suoi privilegi, tradisce la sua classe e si mette a l servizio

del proletariato, e l o studente che, pu r non essendo parte del proletariato

industriale, n è d e l ce t o pi ccolo-borghese tradizionalmente i nteso — d i

volta i n vol ta suo potenziale al leato per questioni corporative — conduce

tuttavia, a par t i re da l suo specifico, l o t t e rivoluzionarie. Vedremo queste

posizioni p i ù avanti (10).

Nei mesi d i dicembre, gennaio, febbraio, tut tavia, i l M. sopravvive i n

queste Facoltà attraverso vere e propr ie forme regressive. Pul lulano i

Col-

lettivi

d i Facoltà o d i discussione libera, t u t t i chiusi i n se stessi, incapaci d i

allargarsi e nemmeno d i comunicare f r a d i l oro, con temat iche relat ive

alla didat t ica spesso arretrate r ispet to ad un anno d i lot te: fanno debol i

sortite nel le lezioni o ne i seminar i dove non riscuotono mo l t o successo.

Alla Statale, concessi i Seminar i e l 'appel lo permanente propost i da l

Consiglio d i Facoltà, i l M.S. si accoda e si mette nel la prospettiva d i disgre-

gare dal l ' interno i Seminari e d i intervenire a ciascun appello d i esame per

proseguire l o sgretolamento interno del l 'Università.

Inizia così una lunga guerrigl ia interna a ciascun corso, da una par te

utile perchè realizza un lavoro capi l lare d i politicizzazione, dal l 'al tra senza

sbocchi perchè i l lavoro s i esaurisce i n se stesso.

In Cattolica l a situazione appare anche peggiore: per due mesi i l Movi-

mento è confinato i n interminabi l i discussioni i n due aule, mentre i l resto

dell'Università è apparentemente rappacificato.

Anche a Scienze, dove i l M. è più forte e compatto, si conoscono le stesse

difficoltà. A Medicina non c i sarà mai una ripresa effettiva d i massa.

A questa incapacità d i proposta si contrappone però una enorme dispo-

nibi l ità d i massa su temi pol i t ici generali, insospettata e abbandonata a se

stessa, che emerge i n mol te circostanze ( l e affol latissime Assemblee sul la

Cecoslovacchia e sul la venuta d i Nixon i n Europa etc.).

Verso la fine d i febbraio e i pr imi di marzo, alla venuta di Nixon e dopo

i fat t i di Roma, si tenta i l pr imo rilancio cittadino del M.S. La proposta poli-

tica è sul tema

dell ' imperialismo

con l e mediazioni concrete che l a venuta

di Nixon i n Europa offre concretamente e fisicamente a tut t i : l a collusione

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