

larmente dei mi l i tant i che costituiscano i l part i to, rimane sempre un obiet-
tivo. Ma l 'obiet t ivo è diverso da quel lo d i influenzare l e l o t t e d i massa:
infatti l a penetrazione delle masse non è aff idata ad un paziente lavoro d i
assimilazione dei l oro temi immediat i d i lot ta, ma ad un lavoro d i propa-
ganda immediata, basata su temi esclusivamente ideologici, per cui i l reclu-
tamento de i quadr i avviene non tanto attraverso i l l o r o emergere come
mi l i tant i dal l ' interno del le l ot te d i massa, quanto attraverso l a l o r o ade-
sione ad alcuni temi ideologici generali. I l part i to che emerge da questo t ipo
di intervento si basa dunque su un lavoro d i propaganda ideologica, su un
lavoro d i costruzione soggettiva del l '« organizzazione po l i t i ca », c h e p r e -
scinde dalla dinamica delle lotte di massa. Scompare la distinzione, a nostro
avviso negativa, t r a i l « politico » e l ' « economico », m a questo avviene a
scapito d i un vero lavoro d i massa, che sappia ricondurre i l disagio imme-
diato del le masse a contraddizioni d i ordine p i ù generale, ad una l o t t a
politica generale.
Questa distinzione t ra le due linee è evidentemente una semplificazione
fatta a scopo di chiarezza — quindi non è detto che gruppi o organizzazioni
politiche esistenti v i r ient r ino interamente.
Ma è sorprendente d'al tra parte come nel la seconda l inea qu i ident i f i-
cata — l a costruzione dell'organizzazione fondata su l l a pu r a propaganda
politica — s i inserisca invece perfettamente i l lavoro pol i t ico del l 'Unione
dei Comunisti I tal iani (m.1.). A questo proposito, senza entrare i n un esame
complessivo de l l o r o lavoro pol i t ico, basta l 'esempio de l l o r o intervento
nella situazione del l 'Alfa Romeo a Mi lano per comprendere sia come inter-
vengono nel le lot te d i massa, sia l o schema organizzativo pol i t ico generale
in cu i i r isul tat i d i questo intervento vengono inser i t i (5) . Ciò che è sor-
prendente i n t u t t o questo t i po d i lavoro è propr io i l f a t t o che l 'Unione
faccia de l r ichiamo a l pensiero d i Mao Tse Tung i l punto fondamentale
della propr ia azione d i propaganda; e che al lo stesso tempo mani fest i un
così sostanziale disprezzo pe r l e masse, r iducendo l e l o r o l o t t e a mere
occasioni d i propaganda, senza entrare ne l mer i to de i disagi e del le con-
traddizioni i n cui esse si trovano nella società italiana.
Per quanto riguarda l a pr ima l inea identificata invece l a divisione
tra i l « sindacale » e i l « politico » — l a collocazione de i grupp i po l i t i c i
è mo l t o p i ù sfumata. Qu i rientrano, i n genere, t u t t e « l e sinist re» del le
organizzazioni t radizional i de l movimento operaio. Sembra d ' a l t ra pa r t e
che l ' idea d i creare i l « sindacato rosso » come organizzazione dist inta da l
partito pol i t ico i n formazione, sia l o schema base a cu i fanno r i fer imento
anche diversi gruppi che si muovono fuor i dal le organizzazioni ufficiali (co-
me ad esempio « Avanguardia Operaia » benchè l a collocazione d i quest'ul-
timo gruppo i n questo senso non s ia così chiara: i n f a t t i l ' impegno nel le
lotte d i massa, nel la misura i n cu i viene svi luppato seriamente da questo
come da qualsiasi al t ro gruppo d i sinistra che affronta anche un confronto L
talora esplicito con l a pol i t ica del sindacato, ha sempre con sè una dimen-
sione pol i t ica extra-sindacale (6) .
Queste due l inee, che q u i abbiamo senza dubbio schematizzato, non
costituiscono secondo noi una soluzione a i problemi che l a lot ta d i classe
pone in questo momento in Italia. Anche tornando in particolare al problema
delle l o t t e operaie, sembra che l a l inea d i inser imento « parasindacale »