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ogni specifica situazione i n cui viene svolta l'analisi, i n cui s i intende svol-

gere l'intervento.

2. L e lot te studentesche

Per comprendere a fondo i l significato e l a portata delle lot te studente-

sche milanesi, bisogna p i ù che al t ro cercare d i non fare uso del met ro d i

giudizio con c u i spesso mo l t i compagni aff rontano l a conoscenza de l l e

situazioni: let tura dei « documenti » e delle mozioni, intervista e conoscenza

con i pr incipal i leaders, partecipazione a qualche assemblea o r iunione d i

cui s i f i u t a l 'atmosfera e l'ambiente; pe r cu i spesso l a spinta e l a real tà

delle contraddizioni real i viene r idot ta al le poche f rasi d i una mozione, ed

i l livello di coscienza e di organizzazione alle parole di qualche compagno più

impegnato nel MS.

Le di ff icol tà del MS a capire se stesso e a darsi una strategia derivano

anche da l fat to che t roppo spesso lo, si è misurato con cr i ter i local istici,

col met ro della « esperienza » d i sede, ciascuna con l a propr ia storia, r idu-

cendolo al la vi ta ed alle immagini dei leaders carismatici, senza l a capacità

di vedere, dietro le parole e gl i scontri i n assemblea o i bei documenti, l a

realtà delle forze che si organizzano e si esprimono.

Se nel '68, nell'esplosione del MS era giusto seguire ciascuna esperienza

e farne anzi quasi dei « modelli)> d i svi luppo d i l inea pol i t ica seguendone

le fasi successive d i crescita (per mesi al lora s i andò avant i seguendo Pa-

lazzo Campana, Trento, o Potere operaio o Roma chiedendosi l 'opinione

di ogni leader) p e r generalizzare una esperienza e creare u n pat r imonio

politico unitario, come si fece, al MS, sarebbe oggi un imperdonabile errore

prescindere dall 'analisi del le contraddizioni effettive e dal le forme d i lot ta

che p i ù hanno tenuto, riducendo l e esperienze d i Movimento a l l o scontro

delle linee pol itiche espresse da alcuni gruppi .

Milano ha una delle più alte concentrazioni studentesche i n I tal ia. Non

solo per gl i universitari, ma soprattutto per gl i studenti medi (specialmente

professionali, e tecnici ). Ma i n effet t i non s i t rovano ma i concentrazioni

effettive, terr i tor ial i d i studenti: l e scuole e l e università sono disseminate

sul

terr i tor io metropolitano apparentemente con cr i ter i funzionali, i n real tà

con

cr i ter i pol itici, ed inevitabilmente l o sviluppo del MS ha risent i to nega-

tivamente d i questa divisione, d i questa di f f icol tà d i comunicazione ( f r a

le

varie Facoltà e f r a loro e l e fabbriche) come di ff icol tà• di unificazione

politica e d i elaborazione e d i l o t t a comune. Così l 'anno scorso, data l a

dimensione iniziale delle lot te come dimensione d i facoltà, come esperienza

tutta interna, ha visto i l M milanese tut to spezzettato i n esperienze d i sede

simili ma tut tavia difficilmente uni f icabi l i ; spesso l e sedi s i contendevano

la funzione d i leadership ne l Movimento ci ttadino, e mol te Assemblee s i

sono trovate d i fronte al dilemma: sviluppo interno della propria esperienza

o adesione al le proposte d i al tre sedi.

La questione del la divisione ne i quat t ro po l i Universi tari (Ci t tà Stud i

con le Scientifiche, l a Bocconi con Lingue ed Economia, l a Statale centrale

con Let tere e Legge, l a Cattol ica con Lettere, Magistero, Legge, Scienze

Politiche, Economia — diurno e serale —) non è dunque solo una questione

tecnica (di ff icol tà d i comunicazione ed unificazione, soprat tut to d i massa)

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