

quella lot ta ad al tre lotte sociali, unendo le qual i soltanto si può sperare i n
un cambiamento del la st rut tura sociale. Politicizzare una l o t t a vuo l d i r e
cioè uscire da i l imi t i settorial i i n cu i nasce, vuol d i re socializzarla. Ma l e
forme organizzative i n cu i avvengono s ia l a gestione interna al le l ot te d i
massa i n u n settore, s ia i l collegamento t r a questa ed a l t re lot te, sono
ancora secondo no i problematiche.
I l punto problematico c i sembra i l processo d i formazione del le avan-
guardie interne al le specifiche lot te, l a l oro trasformazione i n avanguardie
politiche generali, i l loro collegamento con al t re avanguardie.
Una lot ta d i fabbrica contro l'organizzazione del lavoro richiede d i per
sè, anche p r ima d i ogn i qualificazione pol i t ica, l a formazione d i quadr i
operai d i fabbrica i n contatto e in accordo strettissimo con la base operaia,
che sappia gestire questa specie d i continua guerrigl ia i n fabbrica indipen-
dentemente dalle dirett ive e dall'appoggio del sindacato, che i n questo caso
è anche soltanto dal punto di vista tecnico uno strumento burocratico, ester-
no, inadeguato. Ma comporta d i più. Se l a lot ta viene condotta nel modo
in cu i s i diceva sopra, i n modo cioè da rendere « pol itica» f i n d a subi to
qualsiasi lot ta d i fabbrica, si t rat t i del cot t imo come delle categorie, al lora
l'avanguardia di massa che si forma i n fabbrica è f i n da subito sensibile ad
una problematica d i trasformazione generale del la società, così come l e
masse operaie che fanno l a l ot ta sviluppano, sia pure i n modo p i ù gene-
rico, una coscienza di classe anticapitalistica d i carattere generale, piuttosto
che una coscienza d i carattere corporativo.
I l problema del la politicizzazione e del la socializzazione del le l ot te s i
pone al lora i n quest i termini . Dato u n cer to grado d i consolidamento d i
queste avanguardie interne d i fabbr i ca propr i o i n quanto t a l i , c i oè i n
quanto capaci effettivamente d i st imolare continuamente l a l o t t a operaia,
(e qui si inserisce la problematica dei Comitati d i Base, cioè i n che misura
siano, propr io r ispet to a questa esigenza elementare, degl i organismi ade-
guati; i n che misura poi siano i n grado d i svolgere funzioni pol i t iche ul te-
riori), non è sufficiente l a l o r o generica politicizzazione. Se queste avan-
guardie individuano g l i stessi prob l emi immed i at i de l l a fabbr i ca come
legati a dei problemi d i trasformazione generale del la società, è necessario
allora che diventino protagonisti essi stessi d i questo processo d i trasfor-
mazione, che diventino mi l i tant i rivoluzionari; che divent ino cioè da avan-
guardie interne ad una specifica situazione delle avanguardie pol itiche gene-
ral, che s i collegano con al t re avanguardie pol itiche, emerse da situazioni
specifiche magari totalmente diverse (ad es., non da lot te d i fabbrica), ma
che tut te si unificano elaborando da un punto d i vista centrale un progetto
di trasformazione rivoluzionaria del la società.
I l discorso sull'unificazione del le avanguardie d i massa diventa dunque
rapidamente un discorso sull'organizzazione pol i t ica generale. Un problema
analogo, anche se in termini diversi, si pone per le masse operaie. Non basta
che partecipino a lot te che p u r essendo interne a l l a fabbr ica hanno g i à
un carattere pol i t ico piuttosto che corporativo; l a lottacontro l'oppressione
sociale del sistema deve essere resa esplicita affiancando immediatamente
alla lot ta pol i t ica nel la fabbrica lot te contro i diversi aspetti che l o sf rut -
tamento capitalistico assume i n forme mol to p i ù mascherate nel le diverse
sfere del la v i t a sociale. Non basta cioè, pe r politicizzare l a l o t t a operaia,
che i n lot te d i fabbr ica « avanzate » s i formino del le avanguardie interne
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