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Se vogliamo dunque che l a nuova spinta operaia non s i traduca i n un
semplice « ammodernamento » del sindacato italiano, è urgente un intervento
politico organizzato i n questa delicata fase d i transizione.
Vediamo qual i sono l e risposte pol i t iche che vengono of fer te i n que-
sta situazione. Bi sogna premet tere c h e n o n c i proponiamo i n questo
momento nè d i svolgere una rassegna sistematica d i queste risposte ( c i
l imitiamo ad individuare del le l inee d i tendenza), nè d i forn i re qu i una
risposta alternativa ed art icolata ( c i l imi t iamo a dare alcune indicazioni,
che corrispondono semplicemente a l l i vel lo d i elaborazione raggiunto i n
uno sforzo col lett ivo d i lavoro teor ico e prat ico, attualmente i n corso a
Milano). Bisogna premettere inol t re che se r i f let tendo sul le proposte pol i -
tiche rivolte in questo momento alla classe operaia non facciamo un discorso
a parte sui Comitati d i Base, e tendiamo a considerarli come parte dei fat t i
sociali spontanei a cui urge dare una risposta pol itica, questo non significa
che ne sottovalutiamo l'importanza: i l l ivel lo d i coscienza operaia d i massa
raggiunto ad esempio al la Pirel l i , anche se a l momento chiaramente non s i
è consolidato at torno a l CUB Pi rel l i come at torno a nessuna a l t ra st rut -
tura, resta u n f a t t o d i importanza grandissima pe r l a l o t t a d i classe i n
Italia, ed è indubbiamente dovuto anche al la presenza del CUB: ma d'al tra
parte è anche vero che i CUB, non solo al la Pi rel l i , i n quanto spontanea
espressione del le tendenze at tual i del la lot ta operaia, vengono usati, e pos-
sono veni re usat i , ne i mod i p i ù var i a seconda degl i schemi pol i t i c i p i ù
generali i n cu i vengono inser i t i — non è un caso che a l momento i CUB
vengono adottat i , come minimo comun denominatore, da almeno 3 gruppi
politici con caratteri generali profondamente diversi.
Si possono riconoscere, schematicamente, due linee principal i di risposta
politica d i f ronte al le nuove lot te operaie.
L'una si ricollega, p i ù o meno esplicitamente, .ai vecchi schemi leninist i
che teorizzano l a distinzione t r a l o t t a pol i t ica e l o t t a economica ( = d i
massa) degl i operai. Bisogna inserirsi nel le lot te d i massa, qual i che siano
le l o r o caratterizzazioni « ideologiche »; d i pe r sè, l e l o t t e d i massa non
sono « politiche », vanno solo condotte in modo da accrescere la combattività
delle masse piut tosto che smorzarla; sarà questa combattività a da r luogo
alla formazione d i quadr i mi l i tant i , che verranno a questo punto educat i
in funzione d i obiet t ivi strategici d i trasformazione globale del la società
diversi da quel l i che vengono propost i direttamente al le masse; i n questo
modo s i forma i l par t i to rivoluzionario, quel lo che po t rà assumere l'ege-
monia effettiva della lot ta nel momento i n cui esploderà i l contrasto ogget-
tivo d i interessi t ra capitalismo e classe operaia. V i è i n questa l inea abba-
stanza chiara la distinzione t ra compi t i del sindacato e compi t i del part i to:
l'uno mantiene i rappor t i con l e masse, anche attraverso l o t t e arretrate,
acquista influenza, ed è pronto a spingere radicalmente le masse nei « mo-
menti oppor tuni »; l ' a l t ro decide pe r l e masse ne i « momenti oppor tuni »,
e per prepararsi a questo svolge un lavoro d i elaborazione- strategica e d i
preparazione ideologica.
L'altra pr incipale l inea d i r isposta pol i t ica presente oggi •in I t a l i a è
profondamente diversa dal la precedente, nel senso che non s i pone, nel lo
stesso senso del la precedente, i l problema del la penetrazione t r a l e masse.
Ovvero, diventare un punto d i identificazione per le masse, e reclutare capii-
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