

sia per l'organizzazione.
Troppo spesso oggi si leggono scritti in tema di organizzazione politica,
slegati da una analisi della situazione di classe. Questo lavoro, anche attra-
verso i l modesto tentativo di riprendere le fila dei fatti successi e di capirli
insieme per quello che ci è stato possibile, è un contributo in questa dire-
zione. C i scusiamo ovviamente per l'imprecisione nel la descrizione delle
situazioni di cui non ci è stato possibile venire a conoscenza diretta e di
quelle che, anche se importanti, abbiamo dimenticato.
1. L e lot te operaie
Di « nuove lotte operaie » si è parlato tanto, da un anno a questa parte:
ma troppo spesso i l « fenomeno » è stato riportato a vecchi 'schemi dai
diversi gruppi della nuova sinistra (come se fosse « naturale » che presto
o tardi la classe operaia si sarebbe « svegliata »). Pochissima è stata l'ela-
borazione strategica, e le risposte politiche offerte alla nuova disponibilità
di lotta della classe operaia, quando vanno oltre le forme immediate in cui
si organizza spontaneamente l a stessa combattività operaia (comitati d i
base, ecc.), ricadono nei vecchi modelli da tempo inutilmente riproposti,
e riproposti ora con un po' più di successo in questa situazione di tensione
sociale e carenza politica (cf r. « La Classe », « Avanguardia operaia », così
come i nuovi partiti leninisti).
L'elaborazione strategica s i fonda sull'analisi d i classe.' I l problema
generale è valutare le possibilità politiche offerte dalle attuali lotte operaie,
che devono venire interpretate come una fase dello sviluppo storico della
lotta di classe nei paesi capitalistici avanzati.
Il nostro tentativo qui è di fornire alcuni spunti di interpretazione del
modo specifico in cui la lotta della classe operaia si sta svolgendo in Italia,
a partire da un breve esame della situazione milanese. Milano non è un
caso particolare. Presenta non solo la più grossa concentrazione di lotte di
fabbrica che s i s i a verificata ultimamente i n I tal ia, ma anche l a p i ù
grande varietà d i lotte: i n una situazione d i presenza relativamente forte
dei sindacati, s i può assistere al la gestione sindacale della nuova spinta
operaia, così come si possono vedere lotte simili ad esplosioni sociali in-
controllate, o lunghe lotte quasi senza tregua contro l'organizzazione del
lavoro in fabbrica.
Ragionando su alcuni principali dati della lotta di fabbrica a Milano du-
rante gli ultimi due anni, i l nostro problema principale sarà quindi oltre
a quello d i fornire un minimo d i informazione, quello d i collocarli nel-
l'ambito d i una visione dello sviluppo della lotta d i classe i n I tal ia, ed
attraverso questo giungere ad alcune valutazioni politiche, imperniate su
questi punti:
— in che modo è possibile collegare le lotte di fabbrica ad altre lotte
brica, è possibile formare e consolidare delle avanguardie operaie?
in che modo è possibile collegare le lotte di fabbrica ad altre lotte
sociali?
— in che misure, ed in che forme, è utile un'organizzazione politica
che dall'esterno colleghi tra di loro sia le diverse lotte operaie, sia le lotte
operaie con altre lotte sociali?
I più importanti antecedenti dello stato attuale delle lotte a Milano
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