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tutto lo sforzoorganizzativoesclusivamentesui salariati e i braccianti

«puri»,trascurandocosìl'esistenza di grandimassedi proletari, colpevoli

soltantodi noncorrisponderepienamenteai loropoveriedastrattischemi

divalutazione. In questomodo,tramutando il problemadell'unitàpolitica

delproletariato in unsemplicesusseguirsi di sterili e retorici richiami alla

solidarietà,questisignorichesi diconomarxistidiffondonoparoled'ordine

monche, di scarsacapacitàmobilitativa, astratte, la cui funzione è, in

sostanza,quella di incanalare le potenzialitàpolitichedelle lotte— indu-

striali edagrarie—versogli sbocchi

obbiettivamenteintegrati

e

soggetti-

vamentefrustranti

cheservonoai capitalisti per portare acompimento i

lorodisegni di ristrutturazione.

E'assolutamenteurgenteche i compagnichelavoranonellezoneagri-

coledelpaese—partecipi delprocesso di unificazionepoliticache si è

avviatotra tutti i militanti cherifiutanosia le velleitariescorciatoiepopu-

liste, sia lesoluzioniburocraticheormai datempoperfettamenteintegrate

nelasferaborghesedellapolitica—approfondiscanoedestendano,secondo

unpianocoordinatoedunificato i lorostrumenti, i lorometodi,e lo stile

di lavoro, le attività di contatto,penetrazioneedorganizzazionedel prole-

tariato,accrescendocosìanche, in collaborazionecon i compagni impe-

gnati in altri settori, la lorocapacità di contrastarenei fatti, al di là di

ogniintellettualismodaghettostudentesco,maancheal di là di ognimiope

praticismo, ladiffusionedi lineedannoseal proletariatoeallosviluppodella

rivoluzionesocialista.Questorapporto, nei suoi limiti, intendeappunto

essereuncontributo di discussione in quellaprospettiva.

(1)'Bastipensareallasostanzialeattualitàdelleseguentiparole di ,Panzieri:«Lapoli-

ticaunitariaavevacomenucleoessenziale i l superamentodellaconcezionedei

partiti operai comeformazioni chiuse, portatriceciascuna di una sua propria

"verità" di classe,depositariaciascuna di un immobileverbomarxista, cioè i l

superamentodellaconcezionedogmaticaeburocratizzatadel partitoqualerappre-

sentanzaipostatizzatadellaclasse. Lanegazione di questaconcezionemetafisica,

quasireligiosa, antimarxista del partito proletario significava al tempostesso

afermazionedi essocome

funzione

e strumentodellaclasse,anzi delmovimento

delaclasseoperaia (...). Ma la riaffermazionedellaautonomiaoperaia,senza la

ricercadi nuoveforme di azionee di brganizzazionecheassicurino lapresenzae

il controllooperaioneimodi odierni dellaproduzione,restaun richiamodel tutto

esternoesterile».(«MondoOperaio»,settembre1957).Talepunto di vista,secondo

il quale la crescitadellacoscienzapolitica nellaclasseva di pari passocon la

capacitàorganizzativaanti-capitalistica e con la capacità di analisi e previsione

correttadellosviluppocapitalisticonellesueformespecifiche, fusemprepresente

conforzanelpensierodelcompagnoPanzieri;non a casonellasuaultima rela-

zione(pubblicata nel

Q.R.

5) egli indicacomecarenzadel gruppo le ambiguità

connesseal fatto chemolti elementi dellasuacostruzioneteoricasonoancora

ricavatisoltanto«perantitesi»dalla critica a posizioni Ufficiali dei partiti.

D'altraparte, l'esistenza di tale linea èchiaramenteconfermata, per antitesi,

daglisviluppi politici successividel gruppo, inaugurati in unariunionedelmarzo

1966conunbilancio di attività fattodaicompagniVittorioRiesereDarioLanzardo,

nelquale si sostenneche«nell'insieme i l bilancio è incoerente, e inoltre ha i

difetti dellascelta

prematura

dell'ipotesi del partito», e si indicòcomelinea

alter-

nativa

la «critica di taleimpostazione, e il ripartire dall'analisi del funzionamento

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