

non soltanto dal punto d i vista dell'analisi del lo svi luppo capitalistico, ma
anche da quel lo pol i t ico.
I l nocciolo del discorso è esplicitato da Kautsky stesso al l ' inizio del la
seconda parte del l ibro, i n modo talmente chiaro e sintet ico ( e talmente
decisivo nel la valutazione che se ne può t rar re ancora oggi tanto nei con-
fronti della pol itica agraria dei revisionisti, quanto sulle i l lusioni d i combat-
terla facendo appello al lo stantio armamentario dei popul ist i), che conviene
riportarlo per intero piuttosto d i perdere tempo a r i formular lo.
Dopo aver r ipreso rapidamente t u t t a l 'anal isi de i capi tol i precedenti,
e aver concluso che i l problema pol i t ico, pe r c i ò che r iguarda i l piccolo
coltivatore, consiste ne l f a t t o che «se l a sua azienda non g l i impedisce
di
essere u n proletario,
g l i rende tut tavia p i ù di f f i c i le i l
sent i rsi
t a l e »,
Kautsky prosegue: « Nel cuore del piccolissimo agricoltore albergano due
anime: una contadina e l 'al tra proletaria. I par t i t i conservatori hanno t u t t i
i mot ivi d i rafforzare l a pr ima, l'interesse del proletariato va invece nel la
direzione opposta, e così pure l'interesse del lo svi luppo sociale e quel lo
del piccolissimo agricoltore stesso. Ricordiamoci de i numerosi esempi d i
sotto-consumo e sopra-lavoro contadino che abbiamo imparato a conoscere
nella prima sezione. Abbiamo visto che sotto questo aspetto l'operaio salariato
agricolo sta addi r i t tura meglio del piccolo agricoltore indipendente o semi-
dipendente, che la miseria comincia con i l possesso del pr imo " t iro " di buoi,
che senza dubbio l'elevamento de i piccol issimi contadini come
uomini ,
i l
loro progresso sociale, (. . .), non va ricercato sul la v i a che l i togl ie dal la
condizione d i operai salariat i per por tar l i a quel la d i contadini, che non
vi può essere nul la d i p i ù pericoloso e d i p i ù doloroso che risvegliare i n
essi delle i l lusioni sull'avvenire del la piccola proprietà contadina.
Ma un programma agrario che prometta l 'effett iva difesa del contadino
è inevitabilmente condotto a soffocare ne i piccol issimi contadini l 'anima
proletaria e f a r sì che l 'anima contadina sia l a sola a dominare nel la loro
coscienza. Questo programma spezza necessariamente i l legame che l i unisce
al proletariato industriale, e rinvigorisce i n loro t u t t i quegl i elementi che
l i separano dal l ' intera massa de l proletariato. Una propaganda d i questo
genere nel le campagne è destinata a ottenere propr io i l r isul tato opposto
a quel lo che dovrebbe raggiungere: p e r ottenere successi momentanei d i
brevissima durata, essa affossa i pr incipi fondamentali sui qual i dovrebbe
fondarsi una effett iva l o t t a d i classe proletar ia nel le campagne, che non
è una pura e semplice agitazione elettorale ». (36)
4. P r op r i o da questa base, che condivide a t a l punto d a fare del la
Questione agraria
i l momento teor ico discriminante t r a i l Kautsky socia-
lista e i l Kautsky rinnegato, Lenin sviluppa i l propr io contr ibuto teorico e
politico sul problema agricolo.
Grosso modo, i suoi scr i t t i i n mer i to possono essere d i s t i nt i i n t r e
gruppi: que l l i dedicat i al l 'anal isi del le f o rme de l l o svi luppo capi tal ist ico
in agricol tura e al la cr i t ica del le ideologie e del le interpretazioni di ffuse
dai teor ici ed economisti borghesi; que l l i relat i v i all'organizzazione de l l a
classe e del par t i to nel le campagne, e al la valutazione dei suoi svi luppi ; e
infine quel l i che riguardano la costruzione del socialismo e la sua evoluzione
nelle zone rura l i dopo l 'Ottobre.
Ai f i n i de l discorso che s i sta conducento, e nel la speranza
di
poter lo