

Si fanno così strada le forme più svariate d i
part-time,
da quelle classi-
che e più evidenti (lavoro nella propr ia azienda come « conduttori » e fuor i
come salariati o braccianti), a quelle p i ù mascherate e chiaramente legate
alle nuove forme d i sviluppo, i n mo l t i casi r i levabi l i — i n questa fase
soltanto attraverso esami accurat i del le f on t i d i redd i to
de l l a famigl ia:
lavoro per conto terzi (apparentemente marginale) con i l macchinario agri-
colo aziendale; t raspor to d i prodo t t i e mater ial i ; impiego indust r iale o
comunque ext ra-aziendale del le donne e d i par te de i famigl iar i , a tempo
pieno o i n determinate stagioni; f i no a giungere, i n cer t i casi che r iguar-
dano soprat tut to i l mezzogiorno, a lavorare come salar iat i ne l l a propr ia
azienda, aff i ttata ( d i sol i to insieme ad a l t re de l vicinato) d a u n impren-
ditore esterno. (30)
Sebbene quest i fenomeni ( i n particolare i l di ffondersi d i at t i v i tà che,
concepite i n u n pr imo tempo come secondarie e col lateral i, tendono po i
rapidamente a sopravanzare quel la specificamente agricola, t an t o i n t e r -
mini d i tempo quanto come font i d i reddi to) sembrino nel la maggior parte
dei casi preludere, secondo scadenze p i ù o meno lunghe, all'abbandono del-
l'agricoltura, i n real tà questo non sembra essere l 'esi to univoco e inevi -
tabile del la vicenda i n corso.
Kautsky suggerisce, almeno pe r una minoranza ( non necessariamente
esigua) d i aziende,
un
altro sbocco, che ci interessa in quanto dimostrazione,
applicabile al nostro caso, della possibilità di interpretare in chiave d i
prole-
tarizzazione, cioè d i funzionalità rispetto a l sistema nel sito complesso, « la
funzione che rivestono le forme pre-capitalistiche e non-capitalistiche del la
agricoltura all ' interno della società capitalistica ». (31)
Scrive Kautsky: « Ma quanto p i ù progredisce l o svi luppo economico e
politico, tanto più aumenta i l bisogno d i denaro del contadino, e tanto più
lo stato e i l comune pretendono dal la sua borsa. Quanto più diviene impor-
tante per i l piccolo contadino guadagnare denaro, tanto p i ù egl i deve met-
tere i n p r imo piano l'occupazione accessoria e trascurare l 'agr icol tura ».
In t a l modo, co l passar del tempo, « l a sua azienda agricola diviene
sempre p i ù irrazionale, ma a mano a mano diviene anche t roppo grande,
ed egl i s i vede costretto a rimpicciol irla ». (32)
Si avvia così, grosso modo, un doppio processo: da un lato, buona parte
del terreno così « liberato » è destinato ad ampliare le aziende capitalistiche
già esistenti, o a facilitare lo sviluppo di nuove, sia pure attraverso processi
non sempre l inear i (33) ; dal l 'al t ro l a t o però, cont inua Kautsky, aumenta
anche l a domanda d i ter ra non come mezzo pe r produrre pe r l a vendita,
ma come base del nucleo famigliare.
Questa seconda al ternat iva spiega come s i a possibi le interpretare i n
termini d i svi luppo capitalistico (generale) anche l a tendenza a l « frazio-
namento » che i n certe zone sembra ostacolare l a « concentrazione », e i n
certi casi ha provocato per f ino l a frammentazione d i grandi aziende lat i -
fondistiche. Occorre tener conto, per capire l ' importanza d i questa analisi,
che essa r ipropone n e i cor ret t i t e rmi n i i l problema de l l a « frammenta-
zione », che mo l t i autor i ( ad esempio, come s'è visto, Sombart) portavano
come argomento pe r dimostrare l ' impossibi l i tà d i appl icare al l 'agricol tura
il model lo marxiano del lo svi luppo capital istico come «concentrazione »).
« I n tal modo c o n t i n u a Kautsky l a grande maggioranza della popo-