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i palchi dei comizi sindacali, consegnati ai carabinieri d a fo l t i gruppi d i

persone esasperate — i malcapitati ul t ra sinistri.

E' una vicenda importante, su cui vale l a pena d i meditare seriamente,

proprio nel momento i n cu i i l problema del la genesi dell'organizzazione s i

pone come questione primaria. Purtroppo, non r isul ta che i compagni coin•

volti ne abbiano t rat to alcun insegnamento: i l P.C.I., con l a saggezza e l a

pazienza su cu i s i reggono l e sue capacità d i mistificazione, ha taciuto e

sminuito l a cosa, badando bene ad evi tare affermazioni pubbl iche t roppo

antipatiche; gl i ul t ra sinistri, posti d i fronte al la scelta t ra una seria e ut i le

autocritica o l a fuga nel la sfera dell'ideologia, hanno prefer i to l a seconda

via, e per l ' I tal ia ha così serpeggiato la sconfortante notizia: i fat t i d i Bat t i -

paglia erano stat i organizzati e control lat i dai fascisti (7) .

In t a l modo s i chiude i l ci rcolo vizioso segnalato al l ' inizio d i questo

paragrafo: incapaci tà d i anal isi , egocentrismo burocrat ico, sf iducia ne l l e

masse, impotenza organizzativa, e così via da principio.

I l panorama sarebbe però incompleto, se non s i sottolineasse breve-

mente anche u n a l t ro aspetto. A quanto s i può vedere f i no a d oggi , g l i

ultra-sinistri non sono gl i unici ad aver trascurato gl i insegnamenti d i que-

sto come d i a l t r i episodi del la lot ta d i classe i n corso ne l paese, e degl i

insuccessi pol i t i c i che v i sono legat i : esistono a l t r i che a t a l i insuccessi

hanno assistito quasi compiaciuti, vedendo i n essi non del le sconf i t te d i

tutti, non dei problemi scottanti per l ' intero movimento, ma semplicemente

delle conferme delle proprie analisi, a cui non seguono mai indicazioni pra-

tiche positive, real i ipotesi d i lavoro pol i t ico a t u t t i i l ivel l i che s i impon-

gono, ma sol tanto suggerimenti d i ul ter ior i approfondiment i del le anal isi

stesse.

A questi compagni, la cui impotenza rischia d i essere ancor più perico-

losa di quella degli al tri , oltre che altrettanto auto-soddisfatta, occorre ricor-

dare seriamente l 'ammonimento d i Lenin, che pe r lunga abi tudine hanno

forse dimenticato, a «non considerare i l movimento soltanto dal punto d i

vista del passato, ma anche da quel lo del futuro, e non secondo i l volgare

intendimento degl i evoluzionisti, che scorgono sol tanto l e trasformazioni

lente, ma dialetticamente ».

Quel passato è anche i l presente, e secondo l a «normale » evoluzione

rischia d i essere i l futuro, se non s i comprende che « dialetticamente » si -

gnifica: i n termini d i programmazione, provocazione e direzione socialista

della lot ta d i classe.

5. Questo tentativo d i riesaminare alcuni aspetti del problema agrario,

che oggi si presenta come uno dei p i ù scottanti per l ' intero sistema giunto

ad un punto assai delicato della sua evoluzione, va inquadrato nel discorso

fatto nel le pagine precedenti.

In tal senso va letta anche la scelta dei temi proposti, che non coprono

l'intera problematica, ma tendono piuttosto a fissare alcune premesse indi -

spensabili pe r ul ter ior i e p i ù ar t icolat i svi luppi del l 'anal isi e del l 'at t ivi tà

politica nel le campagne.

E' infat t i convinzione dei compagni che hanno lavorato a questo pr imo

contributo, che l'impostazione errata e teoricamente debole dei model l i usati

per affrontare la questione agraria sia stata una delle debolezze p i ù vistose

e più cariche d i conseguenze del movimento operaio italiano, i n tut te le sue

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