

sfociato d i conseguenza i n una sopravvalutazione (al tret tanto inconfessata)
tanto del la potenza mist i f icatrice de l P.C.I. nei conf ront i del la classe ope-
raia, quanto — perciò — del la propr ia importanza storica, come contro-al-
tare portatore della « vera » teoria, della « vera » metodologia, e — in ul t ima
analisi — de i « veri » contenut i d i classe (cont ro-altare che r imane però
minoritario e frantumato sul piano organizzativo).
4. U n a sostanziosa r i prova del la di ffusione che h a ancora oggi u n
simile atteggiamento egocentrico, d i come esso s i a fondato s u profonde
carenze di analisi e d i capacità di previsione i n termini d i classe da un lato
e su una sostanziale sfiducia nei confront i delle masse dal l 'altro, e d i come
esso sfoci i n una vera e propr ia impotenza organizzativa, mobi l i tat iva e d i
direzione concreta, è stata recentemente forn i ta dal le reazioni seguite a i
cosiddetti fat t i di Battipaglia.
Trattandosi d i una vicenda t ipica, vale l a pena d i elencarne i pun t i
essenziali:
a) Carenze d i anal isi e d i capacità d i previsione — Battipagl ia non
è un qualunque sonnacchioso centro tradizionale del profondo sud, ma uno
dei più dinamici « poli di sviluppo» di una delle più dinamiche province del
Mezzogiorno e i n generale del l ' I tal ia agricola. I l ter r i tor io d i cu i essa è i l
centro economico, l a pianura del Sele, che s i estende da Salerno ad Agro-
poli, è stato ne l passato quindicennio teat ro d i u n impetuoso svi luppo
agricolo, dominato da due fat tor i : l a r i forma fondiaria, che ha creato circa
500 nuove aziende di 4-6 ettari d'ampiezza, raggruppate i n cooperative dotate
di parchi -macchine propr i ; l 'affermarsi , f uo r i dell 'area d i r i forma, d i una
classe d i medi imprendi tor i capital istici assai dinamici e capaci
sul
piano
tecnico (una prova del peso assunto da quest'ultimo fat tore è i l fat to che
dalle elezioni comunal i del 1966 esista un « partito degl i agricol tori », con
caratteristiche assai diverse dal le sol i te l iste clientelistiche, f r u t t o d i una
frattura nel blocco d i centro).
Parallelamente a l l o svi luppo agricolo, s i è avuto nel lo stesso per iodo
un notevole aumento d i at t ivi tà industrial i: bast i pensare che — pu r rima-
nendo Battipagl ia una del le p i ù f iorent i zone agricole del Mezzogiorno
•
nel 1966 la sua popolazione att iva risultava impiegata soltanto per i l 30 per
cento i n agricoltura, mentre i l 46 per cento lavorava nel l ' industria e i l 24
per cento i n al tre attività.
Tale sviluppo risultava comunque strettamente connesso a quel lo agri-
colo, i n due sensi:
direttamente,
i n quanto buona parte del le at t ivi tà indu-
striali consisteva nel la trasformazione d i prodot t i agr icol i ( 32 p e r cento
degli impiegati nel l ' industria v i lavoravano), e l a maggior parte del le at t i -
vità commerciali nel la distribuzione d i quel l i, o d i fat tor i del la produzione
agricola (macchine, concimi, sementi ecc.);
indirettamente,
i n quanto t a l i
attività permettevano d i assorbire i n loco — a differenza d i ciò che accade
in al t re par t i del Mezzogiorno — larga parte del la forza lavoro eccedente,
risultato dei processi d i razionalizzazione aziendale i n at to nel l 'agricoltura
(nonchè del le corrent i d i immigrazione dall ' interno, create dal relat ivo be-
nessere raggiunto nel la zona) ( 4 ) .
La situazione d i discreto equi l ibr io e d i dinamismo, che i n t a l modo
si determinava, appariva esemplare soprattutto — per ciò che c i riguarda
per una proprietà di cui risultava dotata:
quel la d i mascherare agl i occhi
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