

abbastanza bassi perchè non hanno i l cottimo, ecc. La loro forma d i lot ta,
dopo alcune ore di sciopero articolato, è stata quella di prendere al la lettera
la qualifica che i l padrone ha dato loro, e dal momento che sono addett i al
movimento mater ial i e non aut ist i , hanno cominciato a spingere l e mac-
chine a mano anziché a guidarle: t r e o quat tro lavoratori per macchina, a
seconda del la ci l indrata. Questo naturalmente ha intasato i n buona par te
la produzione che veniva bloccata nei piazzali; l 'effet to inizialmente è stato
l imitato perchè l e l inee non producevano, ma già i n quest i due giorni i n
cui le l inee hanno prodotto, sia pure non a pieno r i tmo, s i è subi to avuto
un grosso intasamento: l e macchine s i accumulano ne i piazzal i e non s i
riesce a por tar le via. L a direzione ha at tuato u n tentat ivo d i organizza-
zione del crumiraggio, facendo venire lavoratori da al t re off icine pe r sosti-
tuire i boicottatori. Questo tentativo è riusci to solo parzialmente, anzi per
certi aspetti ha ottenuto un effetto contrario: ha comunicato un'atmosfera
di agitazione anche nelle officine da cui venivano prelevati questi lavoratori
(anche se non s i è ancora tradotta i n iniziative concrete). I n parte però è
riuscito: soprat tut to d i not te arrivano uno o due pul lmann d i operai che
tentano — non sempre riescono, perchè a vol te ne vengono impedi t i con
la forza — d i fare i l lavoro che quel l i dell'85 non fanno. La situazione i n
questa off icina è giunta i er i a una tensione estrema, con l o spostamento
di cinque degl i at t i v i st i che avevano organizzato l a lot ta. Oggi dovrebbe
esserci una risposta massiccia, in forme di cui si è discusso, ma che andran-
no meglio precisate sul momento, per rispondere da un lato a un tentativo
di repressione, dal l 'al tro all'organizzazione del crumiraggio.
L'altra importante fermata che è cominciata i er i è l o sciopero d i ot to
ore per turno all'officina 25, quel la dei trattament i termici , cioè l a tempera
di una ser ie d i pezzi che vengono po i montat i a l l e officine meccaniche.
Anche questa è su rivendicazioni che s i caratterizzano, come l e al t re, i n
termini d i salar io e d i passaggio d i categoria uguale pe r t u t t i , e anche
questa è autonoma rispetto a i sindacati — anzi non tanto i sindacati, ma
addirittura i l PSIUP ha diffuso la voce che questa fermata era una manovra
dei fascisti, organizzata cioè dal la CISNAL, e malgrado questo l a fermata
è r iusci ta i n modo compattissimo e dovrebbe proseguire oggi. Questo ha
ripercussioni immediate s ia sul la produzione del le officine meccaniche d i
Miraf iori — che però s i fanno sentire meno direttamente sul la produzione
perché, proprio per lo sciopero delle linee, le officine meccaniche hanno accu-
mulato notevoli scorte — sia, contemporaneamente, su quel le par t i mecca-
niche prodotte al la Mi raf ior i e che vanno al lo stabilimento d i Rivalta, e su
questo piano — siccome Rivalta ha visto per adesso un numero d i fermate
l imitato — le ripercussioni sul la produzione saranno immediate.
Al di fuor i della Mi raf ior i cominciano finalmente ad esserci indizi consi-
stenti d i estensione della lotta. Dopo i pr imi segni al la Grandi Motor i , al la
Spa Centro e a l l a Spa d i Stura, l e fermate sono state p i ù f requent i i n
quest'ultimo stabilimento, come anche al la Lingotto — ma la situazione più
esplosiva sembra essere quel la d i Rivalta, dove ogni giorno c i sono tenta-
t ivi d i fermate, p e r o r a rapidamente r i ent rat i p e r mancanza ancora d i
organizzazione, e c 'è un'atmosfera estremamente esplosiva perchè propr i o
a Rival ta s i concentra i l maggior numero d i nuovi assunti, immigrat i che
vivono i n condizioni bestiali fuor i e dentro l a fabbrica, ed è quindi possi-