

cizzazione dell'intervento avvenga subito; al t r iment i i l riflusso, che è possi-
bile, d i queste lot te significherà anche i l riflusso e l a scomparsa del nostro
lavoro organizzato al l ' interno del la fabbrica. Ora s i t rat terà d i trovare g l i
strumenti organizzativi adeguati pe r far lo.
Uno dei temi di fondo del dibatt i to portato avanti in questo periodo dal
M è quello, definito approssimativamente, della « socializzazione delle lotte »,
ad es. a proposito del lavoro con gl i immigrat i fuor i dalla fabbrica, ecc.
I l lavoro con g l i immigrat i era spesso sor to i n al ternat iva a l lavoro
operaio, come se g l i immigrat i fossero qualcosa d i diverso dag l i operai ,
oppure i n alternativa al lavoro operaio come se quel lo fosse l 'unico l ivel lo
a cu i era possibile organizzare politicamente l a classe operaia. Le recent i
prese d i posizione d i Viale e Sof r i invece l iberano l e cose da questi equi-
voci, vedendo l ' intervento con g l i immigrat i come elemento d i socializza-
zione del la lot ta operaia. Si t rat ta dunque d i intervenire con g l i immigrat i
come f e t t a d i classe operaia che h a determinat i prob l emi esterni a l l a
fabbrica, e acutissimi, faci lmente individuabi l i e anche raccogl ibi l i i n ter -
mini organizzativi, i n modo d a rendere con l o r o l 'al largamento a l i vel lo
sociale possibile i n t ermi n i organizzativamente p i ù immediat i . L'aper tura
di questo lavoro su quest'impostazione è secondo me importante, soprattutto
a lungo termine; può contribuire ad evitare che i l lavoro pol itico d i fabbrica
segua troppo gl i al t i e bassi delle vicende d i lot ta interna. Una delle garan-
zie è che questo lavoro si art icol i at torno a un'avanguardia pol i t ica operaia,
un'avanguardia che non si forma solo per f ar la lot ta per le 50 l i re nel tal
reparto. Questa è una pr ima condizione ed è indispensabile.
Però è altrettanto importante non l imi tarsi a questo t i po d i « socializ-
zazione». E ' mol to importante ricordare — e questo non sempre è chiaro
nel movimento anche se adesso si esprime nel la sua st rut tura d i lavoro
che socializzazione del la lot ta ha un duplice significato: da un lato significa
affrontare u n arco d i a l t r i problemi del la condizione sociale operaia che
vadano a l d i l à d i quel l i del la fabbr ica ( e a questo i l lavoro degl i immi -
grati dà una parziale risposta), dal l 'al t ro significa
legare nel la l o t t a a l t r i
strati sociali,
e questo è al trettanto importante, anzi è d i importanza deci-
siva. D i qu i l'interesse de l gruppo che s i è cost i tui to pe r i l lavoro verso
i
tecnici
e g l i
impiegati,
sia partendo da cer t i nuclei con cu i s i è già i n
contatto, t i po gl i assicuratori o alcuni del la
RAI ,
sia rivolgendosi i n part i -
colare verso la Fiat. L' importanza d i questo sembra meno sent i ta a l ivel lo
di massa nel movimento, propr io pe r un operaismo-« immigratismo» gene-
rico, pe r cu i impl icitamente esiste una coscienza superficiale secondo cu i
tecnici e impiegati i n fondo sono dei piccol i-borghesi, sono insomma meno
simpatici; non a caso, mentre i l nucleo d i lavoro verso g l i operai e verso
gli immigrat i è estremamente numeroso, quel lo verso gl i , impiegati e i tec-
nici è l imi tato. Sottovalutare strategicamente quest'aspetto sarebbe estre-
mamente negativo. Socializzazione significa propr i o lavoro i n queste due
direzioni. C'è poi tut to i l problema, che nella sua fase attuale è di ff ici le porsi
in termini pratici, d i come questo si collega al la lot ta del movimento al l ' in-
terno del la scuola. E ' u n problema d i pr imar ia importanza che resta da
affrontare. Da questo punto d i vista credo che i l lavoro verso gl i impiegati
e i tecnici, in generale verso gl i strat i intermedi, ha delle forme d i ripercus-
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