

cina 54, i n quanto solo questa era ufficialmente i n sciopero. Gl i a l t r i non
lavoravano ma venivano pagati. Però, ed è anche questo u n segno del la
maturità raggiunta dagl i operai F i a t e del la visione non corporat iva che
essi hanno, s i n da i p r imi giorni s i discuteva su l f a t t o che appena l a 54
avesse cessato i l suo sciopero, al t re dovevano subentrare. Contemporanea-
mente, si discuteva d i collette o forme d i solidarietà economica per aiutare
la lot ta del la 54. No i abbiamo appoggiato ambedue l e cose, facendo notare
però che quel la importante era l a pr ima; poichè l a sol idarietà economica
non doveva diventare un modo per sottrarsi al le propr ie responsabilità d i
lotta, semplicemente dando un po' d i soldi a quel l i del la 54. Questo t ipo d i
discussione, d i preparazione a una rotazione del la lot ta che permettesse a
un'officina per vol ta d i paralizzare tut te l e linee, i n real tà non è faci le da
tradurre i n pratica: nei f a t t i non avviene i n modo l iscio e predeterminato;
la situazione al l ' interno è sempre mo l t o p i ù confusa d i quanto s i possa
capire dall'esterno. Era quindi prevedibile, come si è i n effetti verificato, un
momento d i pausa, che ri tengo ver rà rapidamente superato. Verso l a f ine
della settimana, infat t i , soprattutto al sabato, quando lavorava solo i l pr imo
turno che è quel lo i n cu i l'organizzazione interna è p i ù debole, l a 54 ha
smesso la lot ta e c'è stato un certo cedimento. Ancora una volta, i sindacati
hanno cercato d i recuperare questa situazione, intervenendo lunedì con l a
proclamazione di un loro sciopero, di nuovo di due ore per turno, e facendo
proprie i n modo mistificato alcune del le richieste operaie. G l i operai
non
volevano che s i parlasse solo d i delegato d i linea, volevano che s i parlasse
anche d i salario e d i categorie, e i l sindacato ha accettato d i par lare d i
salario e d i categorie, ma ha anche accettato i l terreno d i trat tat iva del la
direzione che e r a non solo quantitativamente enormemente p i ù basso d i
quello delle richieste operaie, ma strutturalmente diverso: comportava con-
cessioni differenziate t r a off icine diverse, t r a gruppi diversi, t r a categorie
diverse, ment re l a caratteristica fondamentale del le richieste operaie e r a
che dovevano essere ugual i pe r t u t t i .
I l
sindacato h a dunque dichiarato
per lunedì sciopero, che ancora una volta ha avuto un esito mol to incerto,
in quanto c'era una grossa divisione t ra gl i operai. Alcuni dicevano: « Visto
che è dichiarato dai sindacati per i loro scopi, non corrisponde al le nostre
decisioni e noi non lo facciamo », ed effettivamente alcuni non l'hanno fatto.
Al tri hanno detto: «Facciamolo, e cerchiamo d i uti l izzarlo come trampol ino
di lancio per una nuova estensione del la lot ta », e l o hanno anche tentato,
senza però riuscirci, data l a situazione d i momentaneo ma prevalente diso-
rientamento.
Nello stesso tempo, però, è cont inuato i l lavoro d i organizzazione d i
una ripresa autonoma della lotta operaia in altre officine, sempre delle linee,
e anche se oggi non sappiamo ancora come s i a andata, è possibi le che
comincino due nuove off icine ( l a 52 e 53), l e l inee del la carrozzeria, che
paralizzerebbero tut te le fasi successive. Ma questo non è stato l 'unico epi-
sodio significativo d i l o t t a i n quest i giorni : a Mi raf ior i , a d esempio, u n
episodio mo l t o impor tante, anche s e l imi t a t o come estensione, è s t a t o
quello del la lot ta dei lavoratori che devono prendere l e macchine dopo i l
collaudo finale e portarle o caricarle sui camion o sui treni . Questi lavora-
tori, che d i fat to guidano l e automobi l i non hanno i l riconoscimento del la
qualifica d i aut ist i e sono considerati « addetti movimento mater ial i ». D i
conseguenza figurano al la terza categoria anziché al la seconda, hanno salari
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