

tamento del le lot te, i l lavoro d i politicizzazione dell'avanguardia d i massa
che emerge dal le lotte, è tanto p i ù efficace quanto p i ù non viene fat to dal-
l'esterno da parte d i una minoranza d i studenti, ma da un nucleo d i cu i
facciano già parte operai che vivono queste lot te dal l ' interno e che quindi
fanno non solo par te d i questa avanguardia pol i t ica parzialmente esterna
alla fabbrica, ma anche d i quell'avanguardia d i massa che al l ' interno del la
fabbrica guida giorno per giorno le lotte. Solo se l'avanguardia pol i t ica ha
questa composizione e s i forma rapidamente, è possibile avere un'incidenza
ben p i ù sistematica, ben p i ù seria, meno avventuristica sul le l ot te attual-
mente i n corso.
Come s i collocano i n questa prospettiva l e var ie tendenze emerse al -
l'interno del gruppo d' intervento al la Fiat?
Su questo basterà u n breve accenno. Bisogna t u t t o sommato r icono-
scere ai compagni de « La classe », e magari propr io a causa dei loro di fet t i
(i l privilegiamento ideologico del le rivendicazioni salarial i) l a capacità d i
avere col to e propagandato senza t imore quell'elemento centrale nel la fase
attuale del la lot ta al la Fiat che è cost i tui to appunto dal la spinta salariale,
di non avere avuto t roppe remore ideologiche o metodologiche a fare d i
questa un elemento centrale della lotta. I n questo senso, rispetto al la situa-
zione di massa, i l loro intervento è stato efficace. I l movimento studentesco,
invece, da questo punto d i vista, si è mosso e ha precisato le sue posizioni
più lentamente poichè spesso in esso emergeva piuttosto la tendenza a privi-
legiare al t r i aspetti come l'autolimitazione della produzione o la lot ta contro
i tempi — aspetti d i decisiva importanza anche i n futuro, ma che i n questo
momento erano superat i dal la fase at tuale del la lot ta, perchè quando c i
sono officine che arr ivano a mettersi i n sciopero pe r ot to ore, par lare d i
autolimitazione del la produzione è scavalcato da l l a real tà. I l movimento
studentesco ha invece colto assai meglio de «La classe » alcuni problemi d i
lavoro al l ivel lo d i avanguardia d i massa, e cioè l a necessità d i un collega-
mento permanente t ra queste avanguardie, e quindi di non parlare solo della
piattaforma d i rivendicazioni immediate e del la l o t t a immediata, ma d i
cercare di allargare i l loro orizzonte politico, di fare emergere tut te le dimen-
sioni social i del la lot ta, d i t rat tare una serie d i problemi che magar i non
sono coinvolti nel la lot ta della singola officina, ma che stanno sul lo sfondo
o i n prospettiva i n rapporto alla lot ta operaia attuale. Questo t ipo d i azione
e d i esigenze è però ancora abbastanza generico, non s i è tradot to i n una
prospettiva precisa d i lavoro, e soprattutto non s i è tradot to i n un preciso
lavoro d i formazione d i un'avanguardia pol itica. I n questo momento — a
questo che, secondo me, è i l l ivel lo cruciale — non esiste nessuna azione
sistematica, nient 'altro che un'azione condotta individualmente da compagni
vari in rapporto individuale o per piccoli gruppi con alcuni compagni operai.
Questo è un t ipo d i lavoro che la impostazione spontaneista de « La classe)>
mi pare organicamente escludere, poichè tut to quanto è necessario i n fat to
di formazione politica, per « La classe » lo dà la lotta, e gl i elementi d i poli-
ticizzazione del la l o t t a sono t u t t i contenut i nel le rivendicazioni generaliz-
zanti attorno al tema del salario che i n essa lot ta possono emergere. Tut to
i l resto del problema — i l problema del part i to, i l problema dell'analisi d i
una sua strategia, i l problema del la scelta t r a una v i a socialista d i t i po
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