

AGGIORNAMENTO AL 25 GIUGNO 1969 E CONSIDERAZIONI GENERALI
Nella par te precedente del l ' intervista eravamo r imas t i a l l a situazione
in cui, dopo una pr ima serie d i scioperi spontanei alle linee, era intervenuto
il sindacato proclamando per due giorni alcuni scioperi uff icial i d i due ore,
riuscendo con questo sostanzialmente a f a r rientrare l a spinta d i lot ta e a
creare una situazione di relativa attesa e passività.
All'interno d i questa situazione continuava però un lavoro organizzativo
per la ripresa della lotta da parte di gruppi operai più combattivi, in parte in
contatto con noi . I l nostro lavoro consisteva sostanzialmente ne l discutere
col maggior numero d i operai possibile sia le forme d i una nuova lotta, sia
una piattaforma rivendicativa precisa, i n modo da evitare che l ' inizio del la
lotta venisse immediatamente riassorbito attraverso manovre di confusione o
concessioni sparse. D i fat to questo lavoro, durato t u t t a una settimana, ha
avuto successo, dopo un pr imo tentat ivo anticipato e fal l i to d i fermata, e
il 16, lunedì scorso, c 'è stata l a fermata che ha coinvol to t u t t a l 'officina
54, cioè l'officina d i verniciatura — divisa i n t re grossi settori; pomiciatura,
verniciatura e revisione. La fermata nel secondo turno d i lunedì, è durata
cinque ore o sei, dalle cinque f ino al la fine del turno; s i è estesa nei giorni
seguenti al l 'al tro turno, e per tut t i i giorni successivi — cioè martedì, mer-
coledì, giovedì e, credo, venerdì — e ambedue i t u r n i del la verniciatura
si sono fermat i pe r ot to ore. Lo strumento d i generalizzazione del la fer -
mata al l ' interno dell'officina e d i collegamento con l e al t re officine è stato
essenzialmente i l corteo, che si è ripetuto varie volte. E attraverso i l corteo,
che ha fatto sì che mol t i operai smettessero d i lavorare, e attraverso l ' inter-
dipendenza tecnica che congiunge t u t t e l e l inee, questo sciopero h a d i
nuovo praticamente paralizzato l a produzione al le linee, quasi pe r l ' intera
settimana. Questo fat to ha r ivest i to u n grosso significato pol i t ico, poichè
si trat tava d i uno sciopero che, diversamente da l pr imo, veniva dopo un
accordo sindacale. Lo sciopero spontaneo al le l inee era par t i to infat t i men-
tre c'era i n corso una trattat iva sul delegato d i linea, e poteva — come d i
fatto i l sindacato ha cercato d i fare — essere strumentalizzato come forma
di pressione operaia i n direzione degl i obbiett ivi che i l sindacato s i propo-
neva. Invece, questo nuovo sciopero avveniva dopo che i l sindacato aveva
concluso l'accordo, ed era qu i nd i una risposta nettamente al ternat iva a l
tipo d i contrattazione scelto dal sindacato e al t i po d i azione che i l sinda-
cato aveva condotto. E non solo; esso è avvenuto i n forma organizzata e
massiccia. Non è stata una risposta d i ribel l ione momentanea, d i incazza-
tura puramente spontanea, ma anzi è avvenuto i n forma p i ù dura e p i ù
compatta d i qualunque degl i scioperi i l sindacato avesse dichiarato i n pre-
cedenza al le linee. E ' stato dunque un fat to d i grossa importanza pol itica,
e data da questo momento l a fase nuova del le l ot te a l l a F i a t d i questo
periodo, ne l senso che, par t i t i da lot te dichiarate ufficialmente da i sinda-
cati, anche se sotto spinta operaia, si è passati attraverso lot te i n cui l ' ini -
ziativa operaia prendeva sempre p i ù l a mano a i sindacati, f ino ad arrivare
a lot te che avvengono i n alternativa o contro g l i accordi che i l sindacato
conclude.
Naturalmente questa l o t t a poneva de i grossi problemi d i cont inui tà,
poichè pe r t u t t a l a settimana scorsa i l peso del le l ot te ricadeva sull 'offi-
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