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LA SCUOLA SI DIFENDE

«Nessuna innovazione clamorosa e apparente... Ma la vera novità è nella

scelta dei testi... Si è inteso soprattutto fornire la possibilità di intendere come

si salga dalla coscienza nazionale a quella europea e mondiale; come i temi

del presente investano drammaticamente la vi ta dei popoli e non consentano

rifugi o evasioni; come la voce dei poeti, l a rappresentazione dei narratori,

l'argomentazione dei pensatori e degli uomini d i scienza convergano da due

secoli, attraverso conflitti e lotte, ad una meta dove, come ha detto un poeta

moderno, «l'uomo sia di aiuto all'uomo ». Così Vegezzi e Fortini nella presen-

tazione della loro antologia italiana per i l biennio delle scuole medie superiori

(Gli argomenti umani,

Morano, .Napoli 1969, L. 3500). I l libro tiene fede nella

sostanza alla promessa contenuta nelle righe iniziali, offrendo un articolato pano-

rama dello sviluppo civile e culturale dall'Illuminismo fino ai nostri giorni con

un'impostazione democratico-umanistica. Non s i t rat ta d i un bilancio critico

che aspira ad un valore definitivo ma di un coraggioso tentativo d i rinnova-

mento della cultura ap&ogetica tradizionale attualmente amministrata e t ra-

smessa con criteri burocratici nella Scuola italiana, sostituendole una cultura

critica, storicamente articolata e politicamente responsabile, volta a promuovere

una formazione civile dei giovani sui reali problemi del nostro tempo, da quelli

letterari a quelli sociali, da quelli economici a quelli scientifici, da quelli tecno-

logici a quelli nucleari. Insomma, questa antologia, presentando un'ampia scelta

di materiale non solo letterario ma culturale sia del mondo bianco che del

«terzo mondo » secondo un corretto svolgimento storico, fa partecipare i giovani

all'elaborazione d i una cultura creativa che sia coscienza critica e iniziativa

responsabile nella società.

Ma non è questo i l luogo di enumerare pregi e difetti d i un'opera che si

fa leggere con profitto anche da chi ormai ha lasciato alle spalle, come un lon-

tano e sfocato ricordo, i l « biennio », dove è «consigliabile ». Va detto con

chiarezza che questo tipo di educazione democratica e umana, volta a provve-

dere gli « strumenti di lavoro » minimi per la maturazione della coscienza delle

masse studentesche, dispiace ai rivoluzionari piccolo-borghesi., affascinati dallo

scontro globale, quasi come ai reazionari. Questi ul t imi hanno sempre saputo

infatti che la coscienza critica e le convinzioni rigorose delle masse minano i

loro privilegi. Come dimostrano i casi di mobilitazione autoritaria, quando non

di abuso d i poteri, verificatisi recentemente i n numerosissime scuole contro i l

libro in esame. Valga uno per tutt i .

In un istituto tecnico per geometri d i Tor ino alcuni insegnanti avevano

deciso di adottare i l testo di Vegezzi e Fortini. La preside — una famosa rea-

zionaria già distintasi i n altre occasioni — convoca i promotori dell'iniziativa

ecomunica loro: 1) che i l testo non soddisfa i l programma. perchè contiene più

scritti storico-politici che letterari, 2 ) che g l i autori contenuti nell'antologia

sono per lo più stranieri e sconosciuti (dal che si può desumere l'estensione delle

«conoscenze » della suddetta preside), 3) che l'Otto:ento italiano v i è troppo

sacrificato (quale Ottocento? quello della retorica nazionalistica, evidentemente),

4) che i l l ibro è un « museo degli orrori » i n quanto dà una visione pessimi-

stica e distruttiva della vita, 5) che è un libro marxista. Più esplicitamente, in

pn precedente colloquio, la preside aveva acutamente osservato che i libri• dei

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