

pei i l momento prospettive rivoluzionarie a Porto Rico. I l notevole ritmo d i
sviluppo economico dell'isola da un lato, ed i l fatto che nonostante tut to la
prospettiva dell'emigrazione a New Yo r k rimane l a v i a p i ù semplice d i
risoluzione immediata dei propri problemi individuali rendono per i l momento
POCOprobabile un'azione popolare d i t ipo indipendentista.
Tuttavia, i l fatto che la situazione al momento sia piuttosto statica non
esclude affatto che una prospettiva di sviluppi rivoluzionari non possa sorgere
anche in conseguenza di un efficace lavoro di sensibilizzazione politica — lavoro
che i l MP I per i l momento non sta svolgendo affatto, preferendo vedere i
problemi alla luce della situazione immediata. Va considerato anche i l fatto
che, finito i l periodo di boom che l'isola sta attraversando in questo momento,
i portoricani finiranno per accorgersi che i frut t i del suo sviluppo economico
sono destinati
aggravare il
acadere
loro sfruttamento,
nelle mani dei
trasferendoli
capitalisti
da
degli
una condizione
Stati Uniti
feudale
e ad
di
sottosviluppo aquella di sottoproletariato in una situazione industriale di
tipo moderno. Questo, naturalmente, nel migliore dei casi, perché abbiamo
visto come i n realtà l'attuale frenesia di investimenti d i
iniziative senza
un controllo ed una programmazione che
•e
li armonizzi al la realtà ed alle
esigenze dell'isola finirà per determinare delle conseguenze tut t 'al tro che
positive anche sul mero piano efficientistico dello sviluppo economico. In realtà,
quello a cui si sta assistendo è i l tentativo d i ripetere a Porto Rico una
nuova Cuba d i Batista: inuti le dire quali possono essere le conseguenze d i
tutto questo.
A medio termine, può essere più interessante l'azione della minoranza
portoricana negli Stati Uniti. Si tratta d i un gruppo numeroso e compatto,
che per d i più ha stabilito a New York un legame molto preciso con l e
migliaia di immigrati provenienti da Trinidad, da Santo Domingo, dalle Isole
Vergini e da altre parti dei Caraibi, in nome della comunanza di lingua e di
cultura. Naturalmente, s i trat ta sempre d i una minoranza, da cui non c i
si possono attendere sensazionali azioni indipendenti: tuttavia, la sua parte-
cipazione alle iniziative d i t ipo radicale prese dai var i gruppi della sinistra
rivoluzionaria è stata gradualmente crescente. I l problema delle minoranze
di lingua spagnola non è, oggettivamente, certo i l minore dei tanti problemi
che travagliano oggi New York. E' molto probabile che, nel caso che abbiano
aripetersi ad Harlem episodi come quelli delle ultime estati, la popolazione
portoricana e caraibica v i avrà un ruolo molto meno episodico e sporadico
che in passato.
Comunque, quali che siano le possibilità d i vedere immediatamente una
azione di tipo concreto, resta i l fatto che i l movimento portoricano va seguito
con molta attenzione, per le sue caratteristiche particolari, che lo pongono a
contatto contemporaneamente con tut ta una serie d i problemi — razzismo,
povertà, sottosviluppo, colonialismo — e lo portano ad agire contemporanea-
mente in due realtà estremamente diverse fra d i loro: nel sottosviluppo da
terzo mondo di Porto Rico e nell'universo di tecnologia e capitalismo moderno
a New York. E ' proprio i n questa contraddizione che trova radice, forse,
l'attuale situazione d i divisione e d i discordia del movimento: i l t ipo d i
discorso avanzato che scaturisce dall'esperienza della comunità di Harlem trova
gravi difficoltà ad essere compreso una volta che l o s i voglia trasferire d i
peso nella realtà sociale di Porto
Rico.
Sandro Portelli
202