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del 15% i n due anni, che è del tutto sproporzionato anche all'aumento

dellapopolazione.

Accanto all'industria, l'altra grande prospettiva i n questo momento è

il turismo: 40.000 addetti per gli 809.753 turisti del 1967. Ma anche se

volessimo ignorare l'impostazione tipo turismo di massa, che distrugge tutte

lebellezze naturali e le eredità storiche e culturali dell'isola per costruire

piscine e casinò che piacciano ai « tycoons» in vacanza, resta i l fatto che

il tutto è condizionato dal capitale americano. Ai portoricani resta qualche

posto di portiere d'albergo e di bagnino, e la soddisfazione di vedere gli

americani che si divertono e si arricchiscono alle loro spalle. Ma , come

dice l' «Economist », tutto va per il meglio ed è così che deve essere: « ogni

soluzione ha bisogno di un continuo flusso di denaro americano, se possibile

addirittura ad un ritmo più veloce. » Insomma, gli americani, dopo avere

posseduto l'isola militarmente e politicamente per settant'anni, adesso sono

anche in procinto di comprarsela.

IV. — Abbiamo accennato all'inizio alla situazione particolarissima del

movimento indipendentista nella fase attuale ed alle sue divisioni. I n questo

momento, i due gruppi principali sono il Movimiento Pro Indipendencia (MPI)

ed il Movimiento Libertador de Puerto Rico (MLPR). La polemica fra i

due gruppi èaccesissima, ed ha in pratica portato ad una netta scissione

ampiamente criticata dall'opposizione radicale: «dentro il regime, contro i l

regime, ma con indipendenza dal regime.» In pratica, questo siesplica in

sinistra la sua linea politica, cercando unmaggiore contatto con le classi

lavoratrici. Tuttavia, le origini borghesi del movimento e la sua tradizione

èpiù forte l'attrattiva dell'annessione per lo sviluppo economico, rendono

questo tipo di discorso abbastanza difficile daportare avanti. L'MPI, con

l'appoggio cubano, èriuscito a far discutere, senza risultati concreti, i l

nell'ambito della lotta per l'indipendenza. A questo punto, infatti, non soltanto

imembri del Partito Nazionalista, ma anche quelli dell'MPI hanno i l divieto

assoluto di prendere parte ad alcuna iniziativa dell'MLPR, sotto pena di

espulsione.

L'MPI, guidato da Mari BrSs e da Manrique Cabrera, ha un peso

maggiorenell'isola di quanto non ne abbia l'MLPR, che è invece particolar-

mente seguito dai portoricani a New York ed a Philadelphia. L a linea

politica dell'MPI, che già a suo tempo non partecipò alle lotte rivoluzionarie

di Pedro Albizu Campos, si riassume in una formula politica che è stata

una tattica legalitaria ed elettoralistica, con appelli all'ONU e l'invocazione

di un referendumcontrollato dalle Nazioni Unite, che è in partenza destinata

all'insuccesso. D'altronde, Pedro Albizu Campos aveva già a suo tempomesso

inguardia i suoi seguaci contro i rischi di una strategia elettoralistica: « se

leelezioni fossero un bene per i popoli, gli Stati Uniti non le raccomande-

rebbero.» L'esperienza dominicana del regime di Juan Bosch ha fornito un

altro elemento di appoggio a questa tesi.

Adogni modo, l'invito a non votare nel referendum rivolto da Mari BrSs

ai suoi sostenitori sembra indicare una svolta verso forme di azione diverse

daparte dell'MPI. I l movimento, che è sostenuto da Mosca e da Cuba, e

figura in pratica come il movimento indipendentista « ufficiale », ha evoluto a

riformistica, unitamente al fatto che essoagisce soprattutto nelle città, dove

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