

Fu negli anni '30 che la lotta per l'indipendenza riprese con la massima
decisione, anche nel contesto della disperata situazione economica dell'isola,
colpita dalla grande depressione di quegli anni. I l Partito Nazionalista, fondato
da Pedro Albizu Campos, assunse i l ruolo di guida, dandosi un programma di
indipendenza con ogni mezzo, compresa l a lotta armata. La repressione f u
immediata e sanguinosa: i l 21 marzo 1937, la polizia attaccò un corteo d i
protesta organizzato dai nazionalisti uccidendo 19 persone e ferendone 100.
L'episodio fu esaminato da una commissione nominata dal governo di Washin-
gton e presieduta dal giurista Arthur Garfield Hays, che non ebbe esitazioni
aparlare d i inutile massacro, o addirittura d i genocidio. La « Matanza de
Ponce », come venne chiamata dal nome della città dove fu commessa, è dive-
nuta un punto di riferimento fisso per i movimenti rivoluzionari indipendentisti.
La figura di Pedro Albizu Campos è particolarmente importante per la
comprensione degli avvenimenti d i questo periodo. Campos univa infatti alla
assoluta dedizione alla causa dell'indipendenza ed al notevole coraggio perso-
nale anche una visione politica molto chiara, che lo portava a vedere solamente
nella lotta rivoluzionaria i l modo per ottenere la liberazione. Campos si rendeva
conto inoltre del fatto che questa lotta doveva necessariamente essere condotta
dalle classi popolari e lavoratrici, anzichè sotto la guida della borghesia che
faLeva parte dei vari gruppi indipendentisti legalitari o autonomisti. Così, una
volta scontata la pena comminatagli dopo la « Matanza de Ponce » ( i l generale
Blanton Winship, governatore dell'isola e responsabile del massacro, non ebbe
alcuna sanzione), Albizu Campos riprese immediatamente l a lot ta: l a sua
azione culminò con la sollevazione del 30 ottobre 1950, quando a Jayuye venne
proclamata l a seconda repubblica. Ma anche questa insurrezione ebbe vi ta
breve davanti alla reazione delle forze d'occupazione americane, e Porto Rico
si avviò verso l a strada dell'autonomismo, auspicata dal Part i to Popolare
Democratico, guidato da Luis Mulioz Marín.
Quest'ultimo, dopo avere avuto un ruolo di rilievo nelle file dei movimenti
indipendentisti moderati (fu l'ispiratore dei due progetti di legge presentati
ebocciati — al Congresso nel 1936 e 1937 per l'indipendenza dell'isola), era
passatosu una linea di compromessoche mirava a combinare l'autonomia con
alcuni dei vantaggi materiali immediati derivanti dall'appartenenza agli Stati
Uniti. I n questo modo, dopo essere stato eletto governatore nel 1948 (fu i l
primogovernatore eletto dai Portoricani), aveva elaborato insieme con i l
governo di Washington la costituzione che fu approvata con i l plebiscito del
1952, con la quale si conferiva a Porto Rico la condizione di « stato libero
associato».
Concretamente, questo significava varie cose: i portoricani sono cittadini
americani, fanno i l servizio militare e pagano le tasse (meno quelle federali,
chesono raccolte invece dal governo dell'isola), e le leggi federali sono piena-
mente in vigore a Porto Rico. Tuttavia, l'isola è rappresentata a Washington
solamente tramite un « commissario» che partecipa senza diritto d i voto
allesedute della Camera dei Rappresentanti. Resta una certa .autonomia nelle
questioni interne, comunque soggetta alla facoltà di veto del Congresso.
Nel 1967, si è svolto un referendum sull'alternativa tra i l mantenimento
dellostatus quo, l'annessione agli Stati Uniti come stato alla pari degli altri,
el'indipendenza. I l CongressoAnti-Colonialista tenutosi nell'aprile aveva dichia-
rato il referendum illegale ed incostituzionale, richiedendo un referendum sotto
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