

Era i l tempo in cui gl i Stati Uniti, consolidatisi sul continente, miravano a
garantirsi i l controllo del Golfo del Messico con una politica di conquista nei
Caraibi, ed i n cui Jefferson affermava (1823) che Cuba sarebbe stata la più
interessante aggiunta possibile al territorio degli Stati Uniti. Una conferma di
questo interessamento, Porto Rico la ebbe nel 1824, quando truppe americane
sbarcarono nell'isola per esigere riparazioni a presunte « offese alla bandiera
americana », sperimentando per la prima volta un
canti belli
che avrebbero poi
utilizzato infinite altre volte nei confronti dei paesi circostanti.
Tuttavia, non si può dire che l'interessamento americano per Porto Rico
sia stato prioritario nel secolo scorso: g l i USA preferirono occuparsi•di Hai t i
edei paesi indipendenti dell'America Centrale, lasciando i l più possibile in pace
le colonie spagnole. Fu appunto in questa condizione che Porto Rico rimase
fino all'inizio della guerra ispano-americana, salvo i l breve intervallo della
proclamazione della repubblica nel 1868, a Lares, a seguito di una sollevazione
popolare rapidamente domata dagli spagnoli. Nel 1897, comunque, Porto Rico
ottenne dalla Spagna un certo grado di autonomia, che, per quanto insoddisfa-
cente, era sul piano politico senz'altro superiore a quello di cui gode oggi nei
confronti degli Stati Uniti. se non altro, l'isola poteva eleggere i suoi rappre-
sentanti negli organi legislativi spagnoli.
Con l o scoppio della guerra, Porto Rico f u bombardata,
i l 12 maggio
1898, dalla flotta americana comandata dall'ammiraglio Sampson, poi occupata
il 25 luglio dello stesso anno. Le truppe americane, sbarcate a Guanica, vennero
accolte con favore dalla popolazione, in quanto questa l i vedeva come liberatori
dal giogo coloniale spagnolo e sperava d i ottenere da loro l'indipendenza,
secondo la parola d'ordine del «padre della patria» Ramon Betances: « no
quiero colonia, ni con Espatia, n i con Estados Unidos ».
Ma le cose andarono in tutt'altro modo, poichè i l trattato di Parigi del
1898 faceva passare sotto i l controllo degli Stati Uniti Porto Rico, Guam e le
Filippine. Le norme dettate dagli americani prevedevano che tutte le cariche
di responsabilità nell'isola fossero occupate da persone nominate dal governo
americano. Gl i organi legislativi erano due camere, d i cui la al ta nominata
daWashington e la bassa di elezione locale: le norme legislative erano soggette
all'approvazione del governo americano. Si era nel periodo più dichiaratamente
imperialistico della politica estera americana, i n cui tut t i i paesi circostanti
ebbero svariate volte l'esperienza dell'occupazione militare e degli sbarchi dei
marines: l a situazione di Porto Rico fu pertanto quella di assoluta soggezione
coloniale, ed i suoi abitanti non ottennero, all'inizio, neppure la cittadinanza
americana. Questa venne concessa nel 1917, dopo che una serie d i fermenti
aveva portato alla luce la richiesta, se non dell'indipendenza, almeno di una
autonomia più seria: la protesta culminò nel rifiuto della camera bassa elettiva
di legiferare per un anno intero. Insieme alla cittadinanza, l'isola ottenne di
poter eleggere entrambe le camere, ma non di potersi scegliere i l governatore
e tutt i i funzionari e i giudici, che rimasero di insindacabile nomina americana.
La situazione rimase più o meno immutata negli anni seguenti, a parte i l
fallimento del tentativo americano di conglobare culturalmente l'isola, rendendo
obbligatorio l'uso dell'inglese come lingua base nelle scuole, al fine di soppian-
tare lo spagnolo e distruggere l'autonomia culturale dei portoricani. I l tentativo
comunque fallì in pieno, e lo spagnolo fu reintrodotto come lingua d'insegna-
mento, sebbene lo studio dell'inglese sia tuttora obbligatorio.
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