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i suoi sforzi nel prossimo futuro a cercare di dar vita a un quotidiano nero

di sinistra.

ADetroit i problemi sono grossi.Avvengono continuamente sparatorie

tra la polizia e i neri. La tensione razziale non è mai stata così acuta.

Lasinistra bianca non è stata in grado di intaccare il razzismo degli operai

bianchi. Gli operai neri non sonoancora pronti per una vera e propria resa

dei conti. Ma esistono tutti gli elementi per un balzo in avanti. Un nero

quest'annosarà candidato alla carica di sindaco e forse ce la farà. La vecchia

coalizione liberale che ha retto Detroit per decenni si è dimostrata altrettanto

incapace di rendere giustizia ai neri dell'oligarchia sudista. I l movimento nero

di liberazione si èmossoper colmare il vuoto. Come ha scritto Robert Dudnick

sul « National Guardian »: « Uno spettro si aggira oggi per Detroit, domani

nelpaese. E' lo spettro della rivoluzione nera nelle industrie di base, l'unità

della lotta nazionale e della lotta di classe ».

I campiti

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L'offensiva di questa primavera nei campus ha ottenuto grosse vittorie.

Centinaia di università e di colleges sono stati occupati e la spettacolare tattica

dellaColumbia del 1968 è diventata abituale nel 1969. L'esplosione tendeva

aseguire duemodelli. Un piccolonucleo di neri (qualche volta comprendente

anche dei portoricani) chiedeva un programma di studi separato e altre

riforme, mentre un gruppo d'appoggio, generalmente organizzato dall'SDS,

fornivaconcreta assistenza ed aiuto. L'altra tattica si è vista quando un

gruppo SDS ha sollevato problemi come quelli dell'addestramento militare

nelcampus, dei contratti segreti con l'esercito e della riforma universitaria.

Le lotte iniziate dai neri tendevano a diventare più intense e radicali.

Il momento più alto delle lotte fu raggiunto quando cinquanta neri

siimpadronirono di alcuni edifici della Cornell armati di fucili e di pistole.

Il Rettore di Cornell capitolò di fronte a tutte le loro richieste e la stampa

dell'establishment si mise ad abbaiare sulle « armi all'università » e sulla

«scarsaspina dorsale» dei liberali. Negri impazziti con le armi in pugno

rappresentano un ottimo bocconegiornalistico per le massebianche sprovve-

dute, ma la realtà era diversa. I neri di Cornell erano stati appositamente

scelti per un corso alla scuola liberale. Fin dall'inizio si erano trovati di fronte

aintimidazioni razziali di vario tipo e avevano sofferto per l'inadeguata

preparazione

scolastica. Sorsero delle contestazioni e molti neri furono puniti.

Nella tensioneche ne derivò furonosparati colpi d'arma da fuoco da pensionati

bianchi; una croce venne bruciata nel prato antistante al dormitorio dei neri

i quali furonominacciati per telefono e per posta. Le armi furono una risposta

difensiva. E attorno ai cinquanta neri armati di fucili c'erano cinquemila

studenti bianchi raccolti nei vicini edifici. I l Rettore di Cornell, che stava

agendocon prudenza e saggezza, fu silurato.

L'establishmentsollevò un granscalpore per Harvard in quanto si sentiva

colpitonella sua stessa roccaforte. Questo non era poi tanto vero in quanto

lescuole di prestigio hanno una lunga tradizione di •radicalismo e fornivano

lamaggioranza degli studenti bianchi alle campagneestive per i diritti civili.

Le attività nelle

scuole di prestigio come la Columbia e Harvard sono state

complicate da scissioni nelle sezioni locali dell'SDS

tra gruppi dell'SDS

e

gruppi che erano anche iscritti al Progressive Labor Party. Assai più signi-