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vaste zone, si dovette integrare questa sorta d i regolatore spontaneo con
movimenti organizzati sul tipo della « porta » del 1948, che vide i quadri
chiamati a rispondere dinanzi al tribunale dei contadini. Fondamentalmente
lo stesso metodo è stato adottato dal movimento contro i l peculato, l a
corruzione e i l burocratismo, i l famoso « San fan » del 1952, dal Movimento
di educazione socialista del 1963 e oggi, su scala molto più vasta, dalla rivo-
luzione culturale. Lungi da l liquidare i l Partito comunista, questi movi-
menti l'hanno enormemente rafforzato. Essi sono serviti a mettere a nudo
certi punti deboli, a correggere i quadri caduti i n errore, ad elevare l a
coscienza politica dei quadri e del popolo ad un tempo, ad epurare gli ele-
menti irrimediabilmente corrotti e, naturalmente, i controrivoluzionari. Ognu-
no d i questi movimenti h a contemporaneamente introdotto ne l Partito
nuove energie sane e maturato numerose schiere di attivisti in funzione di
riserva. Nuove reclute hanno periodicamente ringiovanito l ' intera orga-
nizzazione.
Ci sono naturalmente delle differenze, tanto quantitative che qualitative,
tra questi successivi movimenti. Ne l 1948 l e masse avevano direttamente
a che fare solo con i quadri d i villaggio che vivevano t ra loro. I quadri
superiori vennero criticati e corretti dai loro colleghi in riunioni a più alto
livello quali i convegni di circondario descritti in
Fanshen.
Durante. il « San
fan », la critica di massa venne portata più a fondo e alcuni dirigenti pro-
vinciali e regionali vennero tradotti dinanzi ad assemblee d i massa. Ne l
corso della rivoluzione culturale l a situazione è completamente cambiata
per via dell'esistenza in seno al Partito di una spaccatura troppo profonda
per essere sanata con gli ordinari metodi di lotta interna.
Il gruppo della rivoluzione culturale del CC, guidato da Mao Tse-tung,
è ricorso alla mobilitazione incondizionata delle masse popolari, le ha inco-
raggiate ad indagare e ad attaccare indistintamente a tutti i livelli, allonta-
nando dal potere quelli che avevano preso la via capitalistica. L'opposizione
ha tentato a sua volta di organizzarsi su basi di massa. Un movimento di
queste proporzioni non trova riscontro nella storia della Cina e del mondo.
Nondimeno, esso ha i suoi antecedenti nel movimenti di riforma agraria, nel
«San fan » e nel Movimento di educazione socialista, e ben difficilmente lo
si sarebbe potuto scatenare senza l'esperienza e l a coscienza politica che
il Partito comunista e i l popolo nel suo complesso avevano precedentemente
acquisito grazie a questi movimenti.
La rivoluzione culturale si può quindi considerare semplicemente come
la più recente e la più vasta tra le campagne di rettifica del Partito, essa
pure, come le altre, diretta dal Partito fin dall'inizio. I l Partito comunista,
il Comitato Centrale, i l gruppo della rivoluzione culturale del CC e i l Presi-
dente Mao Tse-tung hanno sempre conservato le leve del comando. La loro
direzione non si è esercitata tramite gruppi d i lavoro inviati da comitati
direttivi ( a giocare questa carta è stato Liu Shao-chi), ma essenzialmente
tramite le direttive pubbliche, l'intervento di quadri. dell'esercito (anch'essi
fedeli a l Partito) e l'iniziativa dei quadri rivoluzionari dei livelli inferiori
del Partito. I nuovi comitati che si sono impadroniti del potere statale a
tutti i livelli sono il risultato della triplice alleanza tra i rappresentanti delle
organizzazioni di massa, i delegati dell'esercito e i quadri rivoluzionari con
una lunga esperienza di partito. L'elemento di coesione è dovunque i l Par-
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